Un altro successo ottenuto dal sempre più abile Antonio Trevisani, ragazzo diversamente abile costretto su una sedia a rotelle a causa di un grave incidente stradale, socio della Lega Navale Italiana Sezione di Matera-Castellaneta e responsabile sport per tutti all’interno del sodalizio. Dopo il grande risultato ottenuto con la traversata compiuta da Marina di Pisticci a Castellaneta Marina su una canoa adattata alle sue condizioni fisiche e dopo tutte le iniziative promosse all’interno della Sezione LNI nei confronti delle persone diversamente abili, Antonio si è oggi spinto oltre. Grazie al Centro Universitario Sportivo, presieduto dal dott. Renato Laforgia, che insieme al presidente della Sezione LNI arch. Marco Pagano ha creduto in lui, da sabato 6 aprile comincia un percorso agonistico nella disciplina della canoa utilizzando le strutture all’avanguardia e senza barriere architettoniche presenti nel Centro Sportivo Universitario di Bari.
Sabato 6 e domenica 7 aprile Antonio Trevisani sarà sul lago di Sabaudia (area protetta e nell’elenco delle arre umide di cui alla Convenzione di Ramsar, tempio delle attività sportive ecocompatibili), dove è in corso una gara nazionale a cui prendono parte gli atleti del CUS Bari che Antonio ha accompagnato e dove verrà a contatto con i responsabili del cantiere navale Nelo di Pordenone che a seguito di prove specifiche si adopereranno per realizzare una canoa da competizione su misura per lui. La canoa, completamente in carbonio, della lunghezza di cinque metri, è stata finanziata da imprenditori materani che hanno scommesso sulla caparbietà di Antonio, che non si è mai arreso, non si è mai abbattuto, non si è mai fermato ed e è da esempio per tutti.
Antonio invita tutti quelli che come lui hanno la sfortuna di avere una grave disabilità, a reagire, a non abbattersi, a guardare avanti. E con lo sport si può. Tramite lo sport si può ricominciare ad interagire con gli altri per sentirsi ancora vivi. Matera, conclude, potrebbe avere una palestra ideale per fare canoa in piena sicurezza ed a diretto contatto con la natura: l’Oasi di San Guliano, che ad oggi versa in grave stato di abbandono e degrado ed invece andrebbe meglio tutelata e valorizzata anche tramite le attività sportive ecocompatibili.
Apr 06