TIRO LIBERO SU BAWER MATERA-FOSSOMBRONE by Alcindor
Come definire una partita del genere? Una partita che la Bawer ha vinto con il carattere ma in cui ha mostrato tutti i suoi limiti?
Diciamo subito che Corvino e Longobardi ne sono stati i protagonisti, nel bene e nel male. Spiriti erranti per quasi tutta la partita, ma uomini decisivi nei momenti cruciali.
Sono stati, infatti, proprio i senatori a mostrare la corda per gran parte della gara: Longobardi spento, Corvino poco lucido e Maggioni timoroso. Al contrario i giovani e i nuovi arrivati si sono messi in evidenza: Cortese rapido e scattante, fermato solo dai falli, Sottana e Gergati buoni, Ferrienti super. Giuliani ha sbagliato molto e perso troppe palle. Squeo non è stato impiegato.
Tra gli ospiti si sono distinti Gattoni, Perini e Doati (grande nelle triple tranne che nel momento risolutivo del match). In complesso Fossombrone si è dimostrata una discreta squadra, anche se aiutata dalla difesa allegra della Bawer.
La squadra materana, infatti, stava per perdere la partita proprio in difesa, dove si è sentita la mancanza di un vero centro e di una regia difensiva. Non crediamo sia una questione di allenatore quanto, piuttosto, di campagna acquisti. La Bawer ha mostrato grandi limiti nei rimbalzi difensivi, disponendo di tante ali grandi ma senza un centro di ruolo. Se la pallacanestro moderna ti permette di giocare fuori anche col pivot, in difesa il peso e i centimetri contano ancora e nel pitturato di casa i marchigiani hanno fatto il bello e il cattivo tempo. Un grande Gattoni e un precisissimo Doati hanno fatto il resto, mentre la difesa materana andava in bambola.
Sotto di 7 punti al primo quarto, all’intervallo la Bawer rimane aggrappata alla partita grazie al capolavoro a fil di sirena da downtown di Longobardi. Ma nel terzo quarto giochiamo malissimo e il pubblico, che per una volta non se la può prendere con gli arbitri, implacabile decide di fischiare i giocatori. Corà le prova tutte, alza e abbassa il quintetto senza successo, Fossombrone non sbaglia quasi mai dalla lunetta, al contrario di Matera.
Nell’ultimo quarto Corvino rimane a lungo in panchina. La Bawer lentamente risale. Sul 90 pari Longobardi decide di far tirare Gergati. Si va all’overtime. A questo punto, le parti si invertono. Fossombrone sbaglia molti tiri, Corvino si mette a giocare alla grande e segna ripetutamente (una tripla da quasi 8 metri), dialoga in back door con Cortese e trascina tutta la squadra, aiutato dai 5 punti dell’ottimo Ferrienti. 111 a 100 il finale.
Dopo aver spezzato una lancia a favore dei giocatori, perché oggetto di fischi ingenerosi, lanciamo due proposte tra il serio e il faceto: 1. si cambino i numeri gialli delle maglie perché sul bianco si vedono poco; 2. la società e il tecnico dovrebbero fare qualche seduta di psicologia con la squadra. Il nervosismo di Corvino e il tecnico fischiato (peraltro giusto sia per la reazione, sia perché il play ha ricevuto la palla con entrambi piedi nella metà campo avversaria prima di tornare nella propria), le timidezze di Maggioni, il carattere tirato fuori a sprazzi o spesso fuori controllo, necessitano di un lavoro anche psicologico.