Le immagini hanno già fatto il giro del mondo. Italia-Serbia, una gara internazionale valida per le qualificazioni al prossimo campionato Europeo si è giocata per soli sette minuti ma in realtà per quanto accaduto già in precedenza nel settore dove sono stati accolti i tifosi della Serbia non avrebbe dovuto nemmeno cominciare. A scatenare la guerriglia, per motivi politici, sono stati alcuni delinquenti con il volto mascherato che hanno ottenuto quello che volevano: non far disputare questa partita. Dopo aver aggredito lanciato persino alcuni bengala nell’autobus della propria squadra, provocando un infortunio al portiere titolare Stojkovic, altri pseudo sostenitori hanno deciso di rovinare la festa preparata al Marassi di Genova lanciando diversi fumogeni. Il “capo-ultrà” che ha sfidato le forze dell’ordine minacciando anche una invasione di campo nel momento in cui le due squadre si sono schierate per l’esecuzione degli inni nazionali, aveva già provveduto a rompere una rete di recinzione che delimita il settore ospiti dalla tribuna e poi aveva continuato con un comportamento assurdo ad impedire l’avvio della gara. Dopo 32 minuti di ritardo e un’altra sceneggiata questa volta improvvisata da Stankovic e compagni (gli applausi e i gesti legati alla simbologia nazionalista potevano anche evitarli vista l’imboscata tesa all’autobus prima del match) quella gara che non aveva più senso è cominciata perchè il delegato Uefa georgiano si è assunto la responsabilità di quello che sarebbe potuto accadere. Passano sette minuti e dopo un evidente rigore negato a Pazzini l’arbitro del match, lo scozzese Craig Thompson ha asospeso la partita per la seconda volta in seguito a due fumogeni lanciati dal settore serbo, di cui uno ha sfiorato il portiere dell’Italia Viviano. A quel punto lo stop era inevitabile. Ma questa gara internazionale dovrebbe insegnare molto non solo alla Serbia, ormai fuori dal discorso qualificazione non solo perchè arriverà la sconfitta a tavolino per 3-0 in merito a questa gara non giocata a Genova ma sopratutto perchè rischia di restare a lungo fuori dalle manifestazioni mondiali. Questa gara, che avrebbe dovuto ricordare anche i quattro militari italiani caduti in Afghanistan (episodio avvenuto in un clima surreale con l’applauso del pubblico italiano presente al Marassi) dovrebbe far capire che per fermare la violenza negli stadi non basta la tessera del tifoso. Qualcuno poi dovrebbe spiegarci come hanno fatto i tifosi serbi ad irrompere all’interno dell’autobus che trasportava i proprio calciatori e sopratutto come hanno fatto alcuni facinorosi ad entrare nel settore ospiti con fumogeni e bengala che poi sono stati lanciati in campo e che di fanno hanno convinto l’arbitro a sospendere definitivamente la partita. Mentre in Italia, dalla A alla Lega Pro e quindi anche allo stadio di Matera da quest’anno nessuno può introdurre fumogeni e si viene regolarmente perquisiti attraverso un’azione di prefiltraggio che avviene in prossimità dell’ingresso, per questa partita internazionale le forze dell’ordine non hanno svolto un lavoro adeguato di prevenzione. E se alcuni delinquenti serbi avevano deciso che questa partita non si doveva giocare alla fine questi “signori” sono riusciti a battere le persone per bene e i mille bambini che avevano raggiunto il Marassi per seguire una gara che vedeva in campo anche quattro calciatori di squadre genovesi, tre sampdoriani e un genoano. Assurdo. Ci auguriamo a questo punto che il ministro dell’Interno Maroni possa rivedere queste disposizioni restrittive che riguardano la sicurezza negli stadi e anche la normativa per la tessera del tifoso. Gli episodi di Genova hanno dimostrato che una schedatura a priori non basta per fermare i violenti. L’unica soluzione è sbatterli in galera. Ma purtroppo la violenza negli stadi determina al massimo l’imposizione del Daspo…
Michele Capolupo
Ero a Genova allo stadio.
Posso dire che all’ingresso, per noi poveri italiani è stata riservata la solita accoglienza, perquisizioni, sequestri di bottiglie di plastica anche a donne incinta alle quali si guardava addirittura nelle borse. Anche le “vuvu-zelas” sono diventate armi pericolose.
Accanto a noi c’erano gli ingressi per i Serbi, che lanciavano di tutto verso vecchi donne e bambini.
I cari “tifosi” serbi avevano gli autobus parcheggiati nella gabbia a loro riservata. Da questi autobus a fine partita hanno tirato fuori di tutto, bottiglie di vetro, mazze etc.
Ma dico… nessuno li ha controllati almeno un pochettino?
Per la questione tessera del tifoso, devo dire che tutto il ferraris compresi gli ultras hanno fischiato gia’ dalla prima accensione di fumogeno, un po’ come dire: “A BELLI, QUI NON SI PUO’ FARE !”
Negli stadi dell’est Europa c’è l’anarchia che c’era da noi negli anni ’70 e ’80. Inevitabilmente le polizie di quei Paesi sono meno organizzate e lasciano andare certa feccia in giro senza problemi per l’Europa (vi ricordate Italia-Slovenia a Trieste di qualche anno fa no?).
Sulla tessera del tifoso sono d’accordo con te Michele, le schedature non servono a niente e nello specifico la tessera del tifoso ha prodotto solo una riduzione degli spettatori e degli incassi delle societa. Non si può costringere chi non desidera tesserarsi a fare delle ridicole ”trasferte in tribuna” tra i tifosi locali, rischiando diffide ridicole e senza poter cantare, mettersi una sciarpa al collo, alzare uno stendardo ecc.
Per evitare incidenti basta un po’ di organizzazione e qualche mezzo adeguato per chi dovrebbe tutelare l’ordine pubblico, quante partite a rischio si sono giocate in Italia negli ultimi vent’anni senza nessun problema o disordine??? Perchè dobbiamo ridurci alla tessera del tifoso???
Sti baccalà che vengono in italia e si permettono di fare il bello e cattivo tempo mi fanno incazzare 👿
Onestamente fosse successo a Napoli o a Roma non so come sarebbe andata a finire,xkè il Ferraris è molto ma molto + sicuro e ben fatto..
Quel cretino tatuato ke tagliava la rete non lo si poteva abbattere in qualke modo? era lui ke dara ordini la..!!
Ma buttare qualke lacrimogeno per cercare di farli uscire dal settore e quindi dallo stadio?!
MI CHIEDO? MA TUTTO QUESTO SAREBBE SUCCESSO UGUALMENTE IN INGHILTERRA E QUEL “CHIERICHETTO MASCHERATO” AVREBBE FATTO GLI STESSI SHOWS? FORSE BISOGNAVA FARGLI FARE LA TESSERA DEL TIFOSO CON LA FACCIA INCAPPUCCIATA.
Ma cosa c’entra la tessera del tifoso con questi animali serbi? Quando mai la tessera ha avuto valore internazionale? Ogni paese si regola da se e non la si poteva pretendere da questi primitivi serbi. Sono venuti qui poco interessati alla partita, ma per continuare una guerra persa proclamando il loro odio verso gli albanesi bruciandone la bandiera, per punire i loro stessi giocatori terrorizzando il portiere, mostrando muscoli tatuati e zero cervello. I risultati che portano a casa consistono nell’umiliare la Serbia in tutta Europa, l’eliminazione della loro squadra dalla competizione, la probabile squalifica del loro campo per cui di calcio ne vedranno sempre meno, la simpatia internazionale per i loro nemici del Kossovo e un po’ di galera per alcuni di loro. Strumentalizzare questo stomachevole episodio per condannare la tessera del tifoso, per me è assolutamente fuori luogo. Se la tessera è non è uno strumento valido per contrastare la violenza negli stadi italiani, provocata dalla frangia violenta di tifosi italiani, lo si potrà valutare solo a fine stagione confrontando i risultati ottenuti con gli anni precedenti alla sua istituzione.
ieri mi sono vergognato di essere italiano…
la polizia doveva massacrarli di botte e lasciarli li a sanguinare… invece hanno avuto paura di ritorsioni serbe questi sono venuti a casa nostra hanno rotto tutto e ki pagherà i danni alla città e allo stadio di genova i serbi o noi gente ke paga le tasse??
ieri la polizia doveva dare una lezione a tutti dai nazionalisti serbi, black blok ultras cape calde e non e li dovevano lasciare sugli spalti moribondi
a quelli ieri mancava solo il bazooka mentre in italia gli italiani manco con l’ombrello possono entrare… questo è il fatto
NON RIESCO A CAPIRE PERCHè A NOI QUANDO ENTRIAMO IN UNO STADIO CI TOLGONO ANCHE IL TAPPO DI PLASTICA DELLA BOTTIGLIA MENTRE QUESTI BASTARDI SONO ENTRATI CON BOMBE FOMOGENI TRONCHESE FORBICI COLTELLI E FORSE ANCHE QUALCE MITRAGLIATRICE LA POLIZIA DOVE STAVA CARO MARONI
E’ chiaro che la mia proposta di fare la tessera all CHIERICHETTO INCAPPUCCIATO era solo una battuta. Caro Giulio, ma l’unica violenza che deve essere debellata nei nostri stadi è solo quella degli ultras italiani permettendo invece quella degli stranieri? Ti sembra giusto che noi, prima di ogni gara, dobbiamo essere sottoposti a trifiltraggi, prefiltraggi, filtraggi, dobbiamo chiere il permesso per andare a fare pipì, un pericolosissimo ottantenne non può portare un ombrello nello stadio perchè sarebbe rischioso, non possiamo accendere fumogeni e cose simili, mentre ai tifosi serbi è stato consentito introdurre di tutto allo stadio. Oltre ad aver creato disordini prima della gara. Quegli animali, che col calcio non c’entrano proprio nulla, non dovevano neanche entrare in Italia. Il filtraggio e prefiltraggio bisognava farlo alle frontiere. Se tutto questo non c’entra niente con le misure adottate con l’introduzione della tessera del tifoso, allora chiedo umilmente scusa.
I POLIZIOTTI ITALIANI SONO SOLO DEI QUAQQUARAQUà, A NOI CI ROMPONO L ANIMA E POI DEI SERBI HANNO PAURA.. UNA BELLA IRRUZIONE,OPPURE BASTAVA CMQ USARE GLI IDRANTI PER BAGNARE TUTTO,FUMOGENI E TUTTO IL RESTO E POI IRROMPERE A SUON DI MAZZATE!!
la polizia ieri non ha avuto il coraggio neanke di perquisire i serbi questa è la verità!!!! maroni sei un fasullo tu e chi ieri aveva in mano il controllo della polizia a genova…..poi a matera gli ombrelli ai vecchietti fateli entrare allo stadio,VERGOGNATEVI INCOERENTI!!!!!
Concordo con te che il comportamento della polizia italiana non è stato assolutamente all’altezza della situazione. occorrevano molti più uomini, molti più controlli e soprattutto autorizzati a picchiare sodo. Se poi questo capitolo nero dello sport vuole essere il pretesto per far portare anche agli Italiani negli stadi fumogeni, armi improprie e quant’altro per emulare questi eroi, allora sono lontanissimo da te.
non penso che sti zingari se si giocava a Roma, Napoli o Catania avrebbero fatto quello che hanno fatto nelle vie di Genova….
Polizia di qua, Maroni di là, tutti vittime e nessun colpevole. Possibile mai che nessuno si chieda il perchè siamo arrivati a tutto questo? Io da tifoso sono inkazzato nero xè per andare allo stadio devo sottopormi ad un iter inverosimile, una trafila mai vista prima, sicuramente discutibile viste le varie pecche che presenta. Non me ne frega un benemerito della schedatura, la mia coscienza è a posto, non la vivo come tale, siamo schedati in tutto, ci seguono persino sul cellulare e intercettano le nostre telefonate. Mi inkazzo xè tutti sanno solo criticare, nessuno che fa autocritica, nessuno si chiede il xè. Autogrill devastati, stazioni messe sottosopra, bambini con le lacrime al viso, spranghe, bastoni, coltelli, guerriglie urbane…questo era l’altro lato del calcio che qualcuno vuole tenere nascosto. Non siamo ipocriti, i serbi di qua i serbi di la…di questi episodi ne abbiamo visti tanti in tanti stadi dalla serie A alle serie minori. Un pretesto per sfogare il proprio fanatismo violento e macchiare l’orgoglio e la dignità dei veri ultras/tifosi. Se questi esemplari da zoo fossero stati tenuti lontani a suo tempo non saremmo arrivati oggi ad elemosinare un ingresso allo stadio. Una reazione dovevamo aspettarcela, è arrivata in forme discutibili ma prima o poi doveva esserci. Ora rimbocchiamoci le maniche, paghiamo in tanti i peccati di pochi non augurandoci che per colpa dei soliti imbecilli possano uccidere definitivamente la nostra unica passione.
Propongo l’abolizione della tessera del tifoso, l’eliminazione del Trattato di Shengen grazie al quale abbiamo ricevuto questi “ospiti” e l’introduzione di una nuova misura di sicurezza negli stadi: i CECCHINI
guarda che i serbi ieri sono stati massacrati dalla polizia italiana. tipico di una polizia inefficiente, non far nulla per evitare i guai eppoi calcare la mano una volta che i guai sono inevitabili.
la colpa ovviamente non va alle forze dell’ordine che hanno sedato quella minoranza di nazistelli serbi, ma a chi ha pianificato il piano di sicurezza, in tutta europa si conosce la pericolisità della tifoseria della stella rossa, non si capisci proprio come sta cosa possa essere stata così sottovalutata!
macché picchiare sodo!!! ma come lo vedete il mondo? se tu fai un buon piano non hai bisogno di alzare un dito….la violenza della polizia c’è stata tutta, i Serbi sono stati massacrati fuori lo stadio lontano dalle telecamere, non tutte però. Se solo avessero intercettato e perquisito i pullman Serbi prima dell’ingresso a Genova, tutto questo non sarebbe successo. non ci voleva niente, solo una persona intelligente e competente in questura a Genova.
Siete quasi tutti fuori strada, mi dispiace dirlo ma in tv avete visto solo quel che volevate vedere. Adesso non posso scrivere, lo faccio in serata. Cia’