Calcio, serie D, girone H, 10^ giornata di ritorno
Matera- Ischia 0-3 (p.t. 0-1)
Matera: Petruzzelli 5, Piergiovanni 4 (10' st Pernazza 4), Naglieri 4, Camasta 4 (15' st Della Corte 5), Raimondi 4, Caccavale 4, Marsico 4, Ancora 4, Rovira 4, Cimadomo 4, Cappiello 5 (1' st Selvaggi 4). All. Raggi. A disposizione: Buono, Grassani, Deleonardis, Ferrentino.
Ischia: Vergara, Olivieri, Accurso, Di Meglio (31' st Di Spigna), Mattera, Castaldo, Saurino (27' st Orefice), Trofa (37' st Di Ruocco), Pirro, Formidabile, Costanzo. All. Impagliazzo. A disposizione: Celli, Monti, Di Manso, Battaglia.
Arbitro: Menicatti di Lecco. Assistenti De Pietro di Molfetta e Del Vecchio di Barletta.
Reti: pt 9' Pirro (rigore), st 9' Costanzo, 19' Pirro.
Calci d'angoli: 6-4 per il Matera.
Ammoniti: Raimondi, Caccavale e Marsico per il Matera, Pirro per l'Ischia.
Espulso: al 16' st Raimondi per doppia ammonizione (fallo violento su Di Meglio)
Note: terreno in discrete condizioni. Spettatori cinquecento con quaranta tifosi dell'Ischia. I tifosi del Matera non hanno incitato la squadra e hanno evitato di esporre gli striscioni dei gruppi organizzati "Solo Matera" e "Alta Qualità", seguendo la linea adottata dalla Vecchia Guardia '78. Al posto dei classici vessilli biancoazzurri era presente uno striscione che recitava così: "Anni di lotta per onorare sta città, voi in campo senza impegno e dignità". Uno striscione profetico, alla luce di quello che è accaduto anche durante i 90' contro l'Ischia. Raggi a fine partita si è dimesso.
Matera – Il Matera è un fantasma contro l'Ischia e mister Raggi da galantuomo si dimette. E' durata solamente otto giornate l'avventura del tecnico di origini marchigiane sulla panchina biancoazzurra. A provocare le dimissioni del tecnico la pesante sconfitta rimediata in casa contro l'Ischia, che espugna il XXI Settembre-Franco Salerno per il secondo anno consecutivo. Un campo fortunato, quello del Matera, per la squadra dell'isola verde. Nel campionato precedente fu il gol di Buonocore a piegare il Matera di Raimondi nella giornata inaugurale. Sempre con Impagliazzo in panchina.
Prima della gara un minuto di raccoglimento in memoria di Nino Scotti, storico dirigente negli anni '70 e '80. La vittoria dell'Ischia a Matera è dedicata naturalmente a Nino Scotti. Una vittoria che permette all'Ischia di gestire con tranquillità le ultime sette giornate e che inguaia il Matera, ormai alla deriva. La punizione calciata alle stelle dopo cinque minuti da Cimadomo è un presagio di un'altra domenica bestiale per i colori biancoazzurri. E dopo tre minuti è Naglieri a combinare la frittata: fallo ingenuo su Trofa, appena entrato da sinistra in area di rigore e arbitro che assegna la massima punizione, trasformata con una lenta rincorsa da Pirro alla sinistra di Petruzzelli. Il gol dell'Ischia manda in tilt il Matera: Marsico prova su calcio piazzato dai 25 metri, Vergara non rischia la presa e la difesa spazza in corner. L'Ischia gioca a calcio, il Matera è un pugile nell'angolo. Al 16' punizione dalla sinistra di Costanzo per lo stacco di Saurino alto sulla traversa. Raimondi, preferito a Cocca nella formazione annunciata, dimostra di non meritare la maglia da titolare quando regala a Pirro la palla del due a zero sugli sviluppi del corner battuto da Formidabile. Pirro fallisce la mira da buona posizione. Ancora Ischia in avanti: ci pensa Camasta a bloccare l'incursione da sinistra di Costanzo. Il Matera cerca di reagire ma il calcio piazzato da sinistra di Cappiello non è raccolto nell'area isolana e si spegne a fondo campo. Al 27' il primo giallo è proprio a carico di Raimondi. Alla mezz'ora nuovo affondo dell'Ischia: Formidabile ispira, Saurino viene chiuso da Camasta. 33': Ischia sempre pericoloso con Saurino, pronto ad inserirsi sullo spunto di Accurso ma impreciso al tiro dalla distanza. Al 36' giallo anche per Marsico. Il primo tiro del Matera è frutto di uno scatto solitario di Ancora al 39': Vergara non si fa sorprendere. Al 40' Marsico è lanciato in area da Cimadomo, il pallone finisce in rete ma l'assistente sotto la tribuna, De Pietro di Molfetta, segnala l'off-side scatenando le proteste del pubblico e della panchina biancoazzurra. Episodio da rivedere alla moviola nella clip che sarà inserita prossimamente su Sassilive Multimedia. Ma l'occasione contestata è l'unica fiammata dei padroni di casa. I fischi dei tifosi di casa riportano il Matera a meditare sugli errori commessi durante l'intervallo. La ripresa si apre con Selvaggi al posto di Cappiello ma la mossa di Raggi, che prova a disegnare un Matera più incisivo, svanisce dopo tre minuti, nei quali Ancora cerca per due volte un calcio di rigore che non arriverà mai. Arriva puntuale invece il raddoppio dell'Ischia. Dal fallo laterale sulla sinistra di Accurso è Pirro a spizzicare di testa per Costanzo, pronto a punire Petruzzelli con una stoccata tremenda: 0-2. La gradinata intona un coro umiliante per i giocatori (per usare un sinonimo elegante possiamo dire che sono stati definiti undici testicoli…) e la tribuna approva. Al 16' Raimondi chiude la sua prestazione indecorosa con un fallo violento su Di Meglio: l'arbitro lo ammonisce per la seconda volta e per lui scatta il rosso. Matera in dieci e Ischia sul velluto con il terzo gol firmato da Pirro, che raccoglie l'invito di Costanzo e beffa Petruzzelli con un cucchiaio delizioso. La partita finisce praticamente qui. L'Ischia non infierisce sul povero Matera e Pirro grazia Petruzzelli prima del triplice fischio finale.
Michele Capolupo
SALA STAMPA
Il primo a raggiungere la sala stampa è il tecnico dell'Ischia Impagliazzo: "A nome di tutta la squadra dedichiamo questa vittoria al nostro dirigente scomparso Nino Scotti: "In questa settimana abbiamo lavorato per riscattare il pareggio interno contro il Venosa e siamo riusciti a conquistare tre punti preziosi per la salvezza. Siamo felici di dedicare questa vittoria al nostro dirigente Nino Scotti. Suo fratello aveva anche messo in palio un premio per questa partita. Abbiamo interpretato bene la gara e dopo aver trovato il gol su rigore con un pizzico di fortuna potevamo segnare almeno altre due reti. Matera è una città stupenda ed ospitale e spero che possa tirarsi fuori al più presto da questa situazione difficile."
Qualche minuto in stand-by per i giornalisti, poi in sala stampa entra mister Raggi. "Voglio dirvi che ho comunicato alla società le mie dimissioni. Era giusto arrivare e andare via da signori e con questa scelta mi assumo tutte le responsabilità per i risultati ottenuti dalla squadra in queste otto giornate. I ragazzi non stanno giocando bene ed è giusto dare un'altra scossa all'ambiente." Poi Raggi si toglie qualche sassolino dalla scarpa: "Io mi dimetto ma ora anche qualcun'altro dovrebbe assumersi le sue responsabilità." Chiediamo a Raggi di indicare la persona a cui allude. Raggi non svela l'identità ma lascia qualche indizio: "io gioco con un solo mazzo di carte, mentre qualcuno ha giocato con due". Poi il tecnico affronta il rapporto con i giornalisti: "Il silenzio stampa non mi ha permesso di dialogare con i giornalisti per raccontare gli umori della squadra. Sono stato mortificato e non potevo continuare a girare per la città vergognandomi di essere l'allenatore di questa squadra. A Matera ho tanti amici e tornerò volentieri. Se ho deciso di dimettermi è perchè voglio fare questo mestiere con serenità, non ne faccio un problema di soldi. Nel calcio quando le cose vanno male di solito paga sempre l'allenatore. Ma è chiaro che questa squadra ha problemi di altra natura. E' fragile sopratutto sotto il profilo mentale. Io lo sapevo, altrimenti non mi chiamavano se la squadra non fosse stata in queste condizioni. Non è un caso se sul campo amico siamo andati in svantaggio in tre gare. I ragazzi non riescono a giocare quando ascoltano le critiche che arrivano dagli spalti. Cosa dovevo dire io quando si giocava davanti a diecimila spettatori? In ogni caso, anche se rispetto le critiche che sono arrivate sulle formazioni, la gara odierna ha confermato che non è una questione di under da schierare in attacco piuttosto che in difesa. Altrimenti siamo al discorso della coperta, se la tiri da una parte, ti scopri dall'altra. Oggi mi dimetto e sicuramente è stata scritta la pagina più brutta della mia carriera."
Raggi saluta cordialmente i giornalisti e lascia la panchina biancoazzurra. A chi? E' il team manager Bruno Loperfido a spiegare la posizione della società: "Attualmente la squadra è affidata al secondo allenatore Giovanni Paolicelli. Nelle prossime ore la società dovrà riunirsi per decidere chi sarà il nuovo allenatore. La società ringrazia il tecnico Maurizio Raggi perchè con le dimissioni ha dimostrato di essere una persona seria. Sulla gara c'è poco da dire. Abbiamo subito un rigore dubbio a mio avviso e poi una decisione dell'assistente ha impedito a Marsico di trovare il pareggio. Nella ripresa siamo crollati psicologicamente. Ora è chiaro che siamo di fronte ad un bivio, ritirarci dal campionato o continuare a credere nella salvezza. Siccome anche oggi gli altri risultati non sono stati sfavorevoli abbiamo il dovere di continuare a lottare sino alla fine. Restano da giocare sette partite e per noi non sono sette battaglie ma sette guerre che dovranno portarci a vincere la "guerra mondiale…" La metafora è sicuramente indovinata ma a questo punto tutti si chiedono chi sarà il nuovo condottiero di questo Matera in agonia. La società ovviamente potrebbe anche pensare ad un ritorno di Pietro Ruisi ma è il tecnico palermitano l'uomo giusto al momento giusto? O si rischia di passare dalla padella alla brace? Restiamo in attesa di comunicazioni ufficiali dalla società."
Michele Capolupo
E il comunicato ufficiale è arrivato via mail alle ore 19.21. Lo riportiamo integralmente.
"Dopo la pesante sconfitta interna con l'Ischia, il tecnico dell'Fc Matera, Maurizio Raggi, ritenendo opportuno dare uno scossone all'ambiente, ha rassegnato le dimissioni. La società biancazzurra comunica pertanto di averle accettate e di aver affidato la squadra, almeno per il momento ed in attesa di ulteriori sviluppi, all'allenatore in seconda Giovanni Paolicelli". Comunicato a firma dell'addetto stampa Andrea Rospi.