Luca Nuzzo: “La mototerapia non è motospettacolo”. Di seguito la nota inviata dal Luca Nuzzo, Terapista della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva e Responsabile Scientifico dell’Associazione La motoTerapia.
Questo comunicato stampa per denunciare una situazione imbarazzante e prendere le distanze dalla mototerapia di cui si sta parlando tanto in questi giorni (proposta di legge approvata alla camera dei deputati il giorno 22/02/2024) che parla di sgommate, spettacoli o semplici giri in moto (senza protezioni individuali e senza progetti riabilitativi individuali specifici) che da questo momento in poi chiamerò “motospettacolo” e specificare cosa facciamo noi con l’Associazione La motoTerapia APS (Nome e Marchio registrato regolarmente al Ministero competente dal 2019) appartenente all’ASI (Associazioni Sociali Sportive Italiane). La “motospettacolo” è illegale e non Terapeutica: Illegale perché utilizza un nome (mototerapia) registrato regolarmente al Ministero dello Sviluppo Economico, Ufficio Italiano Brevetti e Marchi, con numero di registrazione 302019000071576, data deposito 04/10/2019 ed approvato in data 07/07/2020 nelle classi 44 e 42 ( 440087, servizi medici e 88888888 servizi scientifici) durata 10 anni. Illegale perché le Terapie le prescrivono i medici, le somministrano gli infermieri e le mettono in pratica i terapisti regolarmente laureati ed iscritti all’albo di riferimento. Tutte le terapie, soprattutto quelle che riguardano i disturbi del neurosviluppo (autismo in primis) devono seguire dei programmi specifici con progetti riabilitativi personalizzati, obiettivi clinici a breve, medio e lungo termine provati da relazioni tecniche, svolti da personale abilitato e per essere definite “Terapia Riabilitativa” devono avere una cadenza fissa. Imbarazzante perché obbligatoriamente ci troviamo a dover scrivere questo comunicato in seguito, non solo alla proposta di legge approvata (per noi inaccettabile), ma anche all’articolo giustamente pubblicato il 23/02/2024 su “LA STAMPA” da Gianluca Nicoletti, dal titolo “La vergogna della mototerapia di Stato: non c’è prova di efficacia contro l’autismo”. Per tale motivo dobbiamo specificare cosa è la motoTerapia e quali sono gli obiettivi di ricerca:
Cos’è la motoTerapia
La motoTerapia, metodo Nuzzo, è un metodo in fase di ricerca che utilizza la moto (un gioco gigante) come attivatore emozionale, sensoriale, motorio, attentivo e cognitivo capace di spingere il soggetto con disturbi della relazione, autismo e disturbi del neurosviluppo ad una relazione significativa. Agisce sul sistema relazionale, cognitivo, comportamentale, attentivo, emotivo, senso-motorio e motivazionale. La motoTerapia nasce con l’obiettivo di inserirsi in un progetto riabilitativo globale, che cura in particolar modo gli aspetti cognitivi, relazionali, emotivi e di integrazione sociale. Frutto di circa 22 anni di esperienza con bambini con disturbo dello spettro autistico e altri disturbi del neurosviluppo, il metodo è stato elaborato in Italia dal dott. Luca Nuzzo, autore del Testo “La mia motoTerapia”, presentato nel dicembre 2018 dal Prof. Antonio Bernardo, direttore del centro di formazione in neurochirurgia della base del cranio presso il Weil Medical College CornellUniversity a New York, dalla Dott.ssa Luana Sergi, Neuropsichiatra Infantile e dalla Dott.ssa Rosa Sgambato, Psicologa e Psicoterapeuta.
Come si applica
Si applica attraverso la pianificazione di un intervento individualizzato fondato sul rapporto umano e sulla relazione ed è finalizzata alla rieducazione ed alla modificazione degli schemi cognitivi, comportamentali, comunicativi, emotivi e di interazione sociale reciproca. L’intervento quindi agisce o può agire sull’attenuazione dei sintomi, modificando positivamente i processi comunicativo-relazionali, e inducendo importanti cambiamenti interni (crescita e sviluppo del Sé) sul piano del comportamento e dell’interazione sociale. La metodologia di questo intervento si articola attraverso 6 fasi (valutativa, emotivo-relazionale, senso-motoria, simbolica, rappresentativa e dell’integrazione sociale), e utilizza tecniche cognitive, attentive, comportamentali, relazionali, simboliche e senso motorie. Il rapporto 3 a 1 (Terapista/Pilota/Assistente—Paziente) favorisce l’inserimento sociale ed il rapporto interpersonale con le persone. I bambini in trattamento hanno raggiunto (9 su 10) gli stessi risultati riabilitativi in tempi brevi portando gli stessi risultati in ambiti domestici, scolastici e sociali (la paura dei rumori si è azzerata e i tempi di attenzione e contatto oculare sono notevolmente aumentati oltre all’interazione sociale ed alla diminuzione dell’isolamento). Tutti i bambini/ragazzi, in trattamento con cadenza fissa, indossano casco e giubbino airbag.
La formazione
Tutti i tecnici di motoTerapia effettuano un corso sui disturbi del neurosviluppo, autismo in primis e sull’attività di loro competenza durante le sedute svolte e guidate dal Terapista della Neuro e Psicomotricità onde evitare errori comportamentali e tecnici che possono invalidare il trattamento o addirittura arrecare danno ai piccoli pazienti. Il corso ha una durata di 40 ore suddiviso in 32 ore teoriche e 8 ore di osservazione e pratica, con un esame finale per la valutazione delle competenze acquisite. Il corpo docente del corso è composto da un Neuropsichiatra Infantile, 2 Psicologi e Il Terapista della Neuro Psicomotricità dell’Età Evolutiva (ideatore della metodologia) I piloti e/o assistenti devono obbligatoriamente effettuare il corso di formazione e possono mettere in pratica la loro opera solo in presenza e sotto le direttive del Terapista di riferimento, anch’esso con formazione specifica. Il Titolo di Pilota/Assistente non abilita allo svolgimento della professione di
Terapista
Risultati attualmente osservati (da validare con articolo scientifico al raggiungimento del numero minimo di casi trattati) Con questa particolare metodologia i soggetti finora trattati dall’Associazione La motoTerapia, creata per portare avanti questo progetto di ricerca a costo zero per le persone che ne usufruiscono, hanno ottenuto i seguenti risultati:
Miglioramenti nelle aree comunicative, relazionali, senso motorie, cognitive e comportamentali. La validità del percorso terapeutico è assicurata dalla presenza costante dei Tecnici (piloti ed assistenti) di motoTerapia e dell’ideatore della stessa (Terapista della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva, Psicomotricista, Tecnico del Comportamento RBT, laureando in Dott. Magistrale in Psicologia clinica e del comportamento) con la funzione di Supervisore, Terapista esperto in tale metodologia, dai riscontri delle visite neuropsichiatriche periodiche e dal comitato Tecnico Scientifica dell’Associazione.