E’ morta a 89 anni Lea Pericoli, la signora del tennis italiano. Signora in campo, regina in campo e maestra di eleganza, è stata una delle prime donne a raccontare il tennis su giornali e in tv dopo averlo giocato ai massimi livelli. Il Consiglio comunale di Laurenzana ha ritenuto di accogliere la richiesta avanzata da Angelomà.it ritenendo Lea Pericoli meritevole di ricevere la cittadinanza onoraria di Laurenzana. La decisione è stata presa dal Consiglio comunale su richiesta di un giornalista lucano, Angelomauro Calza, che nel 2018 ha scoperto che il padre di Lea Pericoli nacque il 23 dicembre 1905 a Laurenzana, “dove rimase per pochissimi giorni, senza farvi più ritorno”. Il sindaco Ungaro nel comunicare alla stessa Lea Pericoli la decisione del Consiglio comunale ha riferito di averla sentita “commossa per l’onorificenza”. “Si è detta contenta ed onorata di ricevere questa onorificenza, perché da sempre, ha desiderato conoscere il paese e la comunità in cui è nato suo padre, ma le vicende della vita non le hanno mai consentito di potersi recare a Laurenzana, un paese – ha detto la nostra ormai “concittadina”– che porta sempre nel cuore e che le ritorna alla mente ogni qualvolta parla di suo padre Filippo”.
Il nonno, Leonida Pericoli, classe 1873, ricevitore del registro originario di Ravenna, per il suo lavoro girò gran parte dell’Italia. E nel suo campo doveva essere anche autorevole, visto che giovanissimo, nel 1897, presso la Tipografia Ravignana di Ravenna, stampò i suoi “Appunti sugli scioperi”, un “opuscoletto” in cui analizzava le ricadute economiche degli scioperi sul tessuto economico dell’epoca. Quello stesso anno fu destinato a svolgere la sua attività di alto funzionario dello stato in Basilicata, dove giunse insieme alla moglie, la Gran Dama Olinda Vallicelli, che era in attesa di un figlio che mise al mondo due giorni prima di Natale, il 23 dicembre, a Laurenzana. Al bambino fu imposto il nome di Filippo Mariano Eugenio Salvatore, che visse in Basilicata per un periodo brevissimo, senza farvi più ritorno. Trent’anni dopo Filippo Pericoli ebbe una figlia, che chiamò Lea, forse abbreviazione del nome di suo nonno, Leonida.