Michele Lisanti traccia un bilancio del campionato di Lega Due Silver disputato dalla Bawer Matera e concluso con l’eliminazione nelle semifinali play-off da parte di Casalpusterlengo.
A distanza di una settimana dall’uscita dai playoff sono state dette tante cose e sicuramente il maggior sentimento che trapela è la delusione, non per il finale e l’uscita dai playoff ma per l’intera stagione che si preannunciava da protagonisti assoluti (addirittura si era azzardato che con la squadra allestita si sarebbe potuto disputare bene anche la gold) e che invece si è rivelata da “misero” ottavo posto. Gli errori ci sono stati e di certo questo non si può negare e le colpe sono da attribuire dal primo all’ultimo all’interno del mondo Olimpia Bawer Matera. Non possiamo incolpare solo Lorusso piuttosto che solo questo o quel giocatore. Si vince e si perde tutti insieme. Ricordo a me stesso che comunque il sig. Lorusso ci ha fatto vedere una pallacanestro di un certo livello (ribadisco nonostante qualche errore che ha potuto commettere in quanto essere umano anche lui) perciò mi sembra ingiusto muoverli gravi accuse. L’errore principale è stato sicuramente l’aumento incondizionato dei prezzi di abbonamento e biglietti, ma il resto l’ha fatto la squadra. Partiamo dal coach che ha sempre sostenuto di essere in grado di tenere saldo lo spogliatoio: beh quest’anno non mi è sembrato proprio visti gli “incidenti” degli ultimi mesi, così come ci sono state scelte discutibili in diverse occasioni che hanno portato, tra tutte, a tenere Bolletta fuori per tutta la stagione (a detta di dirigenti di altre squadre lo stesso Bolletta avrebbe giocato in media 15 minuti a partita in altre società), a far regredire un giocatore in ascesa come Iannuzzi e a non dare le giuste motivazioni ad un Vico che si è sentito troppo riserva dopo la stagione superlativa 2012/2013. Ovviamente non è il coach che scende in campo, quindi i giocatori non sono esenti da colpe. In primis Cantone con i suoi capricci iniziali e che hanno condizionato anche il rendimento di tutta la squadra, dopo che gli era stata riposta la fiducia consegnandogli i galloni di capitano; a seguire via via tutti gli altri che hanno avuto una minore resa rispetto alla scorsa stagione, chi per un motivo chi per un altro. Capitolo americani a parte: ci si aspettava molto di più, è vero, però dobbiamo riconoscere anche che nella parte centrale della stagione si vincevano le partite quando salivano in cattedra Jones ed Austin. Forse se la società non avesse avuto troppa fretta di accaparrarsi gli americani avremmo fatto una scelta più oculata, ma questo fa parte di errori di valutazione che ci possono anche stare nel primo anno con una nuova formula e con la presenza di due stranieri. Tuttavia, nonostante tutto, io resto dell’avviso che avevamo un buon roster che non aveva nulla da invidiare agli altri, anche allo stesso Agrigento che (tanto di cappello) ha fatto un girone di ritorno stratosferico, ma che è stato baciato più volte anche dalla fortuna. Se non avessimo mollato così presto nessuno ci avrebbe negato il secondo posto e a quest’ora staremmo parlando di finale promozione. Ma con i se e con i ma non si fa la storia, infatti siamo qui a raccontare una stagione dalle mille facce e a sperare per l’anno prossimo di vedere lo stesso animo della Bawer trasformata dei playoff, che ci ha fatto anche accarezzare, per certi versi, sogni proibiti dopo il finale in caduta libera della regular season. Ora non resta che ripartire con la massima serenità dal Presidente Lorusso che, insieme all’ottimo DS Viggiano, riuscirà a regalarci una squadra in grado di ambire a traguardi che Matera ha imparato solo ad annusare ma che a questo punto vuole anche assaporare.
Michele Lisanti
Una analisi perfetta, sottoscrivo al 100% tutto quello che hai scritto.
Io un pò più di responsabilità a chi ha fatto le scelte di mercato, il no a Vitale, non considerare la perdita di Grappasonni, degli americano poco incisivi, sicuramente tra i peggiori di quelli che abbiamo visto.