Un Roberto Miriello a tutto campo, racconta la stagione che l’ha visto tornare alla guida dell’Olimpia Bawer Matera. Una stagione iniziata tra diverse difficoltà, complicata dall’ipotesi ripescaggio e con un roster costruito a tempi di record e quando le altre compagini iniziavano i rispettivi ritiri. L’amalgama trovata con il tempo, le vittorie larghe e divertenti, la difesa da migliorare per l’intero anno, la conquista con ampio anticipo dei play off e la lotta per il quarto posto con San Severo e Pescara. Il turno play off contro il Palestrina e i tanti infortuni. Insomma, non è mancato niente in questa stagione che lo stesso Roberto Miriello ha definito l’anno zero, per ripartire dopo delusioni e anni tormentati. Il tecnico l’ha vissuta appieno ed ha dato il massimo, per il futuro la parola passa alla dirigenza.
La stagione rivista con gli occhi del coach biancazzurro si riassume così: “Prendere una squadra dopo anni tormentati è difficilissimo – spiega Miriello –. Il pubblico era triste e si era un po’ allontanato dalla squadra, sentivo tantissimo scetticismo intorno al nostro gruppo. Abbiamo iniziato a costruire la squadra in ritardo, quando le altre compagini erano già in ritiro e il campo delle scelte era ridotto di molto. Eppure, il lavoro fatto assieme ai dirigenti è stato ottimo, abbiamo costruito un roster di qualità, abbiamo fatto scelte importanti sui giocatori. Il problema è stato trovare immediatamente l’amalgama giusta, cosa impossibile con poco lavoro alle spalle, e così abbiamo affrontato una partenza ad handicap. Abbiamo iniziato con un gap che ci siamo portati dietro per tutta la stagione. Poi i momenti di calo arrivano per tutti, ma il nostro è stato maggiormente acuito da ciò che avevamo perso in precedenza. Per quel che mi riguarda è stato un anno buonissimo – continua il tecnico materano –. Il campionato poi è stato esaltante a tratti; mentre per altri versi meno. Abbiamo dovuto affrontare tanti, tantissimi infortuni. Abbiamo avuto Laudoni a mezzo servizio da gennaio alla fine, ed un giocatore in meno, della sua importanza, si è sentito. Non ci siamo quasi mai allenati in dieci e pian piano i problemi di rotazione si sono accentuati. Anche la partenza di Crotta è stato un momento in cui abbiamo perso un uomo in tal senso. Il calo fisico alla fine della stagione è stato dovuto a situazioni a dir poco disastrose e nel finale alcune defaillance sono arrivate per stanchezza, nonostante egregie partite, come quella contro Montegranaro e anche l’ultima con Palestrina”.
Comunque, per il tecnico, i conti tornano. “Tutto sommato vedo la stagione del rilancio come positiva. Abbiamo migliorato entrambe le fasi di gioco e messo 5 persone in doppia cifra di media; abbiamo raccolto tantissimi complimenti in giro per i palazzetti del girone e in tanti hanno parlato bene di noi, abbiamo fatto divertire tanta gente con il nostro modo di interpretare il basket, diverso da quello stereotipato di altre squadre”. E per il futuro, cosa vede Roberto Miriello? “Ad inizio anno, nella chiacchierata con la dirigenza, si è parlato di anno zero, di rilancio. Per me il progetto può continuare; ma la parola spetta ai massimi dirigenti. Noi alleniamo e giochiamo grazie a queste persone che investono, e anche tanti. A loro va un plauso per l’impegno e la dedizione che ci mettono, ed è anche giusto che siano loro a decidere cosa fare, è giusto che siano loro a prendere le decisioni per il futuro del basket a Matera”.