A pochi giorni dalla scadenza della sottoscrizione delle Fidelity card verso la serie A2, oltre che della ricerca di nuovi impegni ed interessi da parte delle aziende, delle imprese e delle Istituzioni del territorio, il Consiglio d’Amministrazione dell’Olimpia Matera tra delusione, amarezza e disillusione, comunica di voler rinunciare al ripescaggio.
A prescindere dalla decisione finale del Consiglio Federale, anche in terzo appello, la società riparte dalla categoria di appartenenza, la serie B. Quella categoria che il presidente Pasquale Lorusso e il vice presidente Rocco Sassone hanno garantito, per impegno economico e per passione, alla città di Matera. “Una scelta sofferta, una decisione faticosa, una presa di posizione dolorosa da dover affrontare – comunicano gli unici due componenti del nuovo Cda dell’Olimpia Matera –. C’è rabbia mista a fortissima delusione per le tante promesse non mantenute in questi giorni. Non abbiamo avuto nessun segnale dal territorio per questa campagna di partecipazione e sensibilizzazione, che abbiamo intrapreso con grande spirito di coinvolgimento e voglia di ripartire insieme. Abbiamo anche allungato i tempi, ma il risultato non è cambiato. Fermo restando che il contributo era finalizzato all’esclusiva partecipazione alla seconda categoria nazionale. Imprese, aziende, tifosi e Istituzioni, non hanno manifestato alcun tipo di interesse”.
Per questo motivo il presidente Pasquale Lorusso e il vice presidente Rocco Sassone, preso atto di questo mancato interesse per l’Olimpia Matera, non avranno altra scelta che, comunicare lunedì 1 agosto 2016 alla Federazione, la rinuncia al ripescaggio e confermare la partecipazione al prossimo campionato di serie B, nella stagione 2016/2017. “Come promesso andremo avanti, confermeremo la nostra iscrizione in serie B ed affronteremo al meglio delle nostre capacità questa categoria, tenendo fede ai nostri impegni, sperando di ritrovare in città nuovo entusiasmo e nuova partecipazione nel corso dell’anno sportivo”.
Matera, love for basketball? because we are not interested!
E’grave che la società faccia ricadere la colpa sui tifosi. È’ evidente che si è improvvisato. Come si può pretendere di racimolare 250mila euro in dieci giorni con la sottoscrizione di una non meglio precisata fidelity card? È un imprenditore dovrebbe dare un contributo o sponsorizzazione a fiducia? Senza che fossero ben esplicitati i programmi o come si dice il progetto? Il tutto in dieci giorni? Ma questi che hanno avuto quest’idea brillante dove hanno studiato a Oxford?