La Sampdoria ritorna a Matera con la coppa del secondo posto dopo le finali nazionali scudetto di calcio a 7 disputate nella giornata di sabato 1 giugno a Roma. Una giornata di emozioni infinite per i ragazzi blucerchiati che disputano durante l’anno il campionato amatoriale di calcio a 7 presso il centro sportivo Fortunato di Matera. Sedici squadre provenienti da ogni parte d’Italia si sono date battaglia a partire dalla mattina del sabato per cercare di arrivare alle semifinali che si sono tenute allo Stadio Olimpico. La Sampdoria, è riuscita ad agguantare la finale, persa alla lotteria dei rigori, al termine da gare da cardiopalma. Nella fase a gironi della mattina, giocata presso il centro sportivo La Mirage, raccolgono sei punti grazie alla vittoria con Orvieto e Bologna e alla sconfitta per 1-0 contro Verona. Proprio contro il Bologna arriva per 2 a 1 la prima vittoria della giornata grazie ai gol degli intramontabili Roberto Andriotti e Vincenzo Andrulli. Il gol di Andrulli, arrivato nei minuti di recupero grazie ad una giocata meravigliosa in mezzo a tre avversari, fa strappare il pass alla squadra allenata dai giovani Staffieri, Roberto, Sansone e Colucci per i quarti di finale che vengono disputati presso il centro sportivo A.Doria. Per la Sampdoria c’è il Sesto Fiorentino, una delle squadre più forti della fase nazionale. La partita termina 1 a 1 ai tempi regolamentari grazie al pareggio messo a segno dal Blucherchiato Giuseppe Miglio. Poi le super parate di Mirko Scazzariello, che con il giovane Losignore formano una coppia di portieri di un affidabilità eccezionale, portano la partita alla prima lotteria dei rigori della giornata. Dopo L errore dal dischetto del Sesto il penalty calciato da Panessa con una freddezza allucinante porta la Sampdoria alla semifinale dell’Olimpico. Un emozione unica, da allenatori a dirigenti a giocatori, giocarsi partite del genere in uno stadio calcato da campioni eccezionali. A fare da cornice allo spettacolo calcistico si aggiunge anche la squadra di Verona che, uscita ai quarti, decide di cantare e sostenere per tutto il tempo i ragazzi . All’Olimpico è una festa e rimbomba nel settore il nome di Matera, ripetutamente. La semifinale contro il Napoli è il simbolo di tutta la giornata. Sacrificio, tanta tanta tanta fantasia e sopratutto.. gruppo. Si passa in vantaggio dopo pochi minuti grazie ad un gol di tacco del bomber Roberto Andriotti, che va ad esultare sotto il settore dove i veronesi stanno cantando per Matera senza interruzione; il pareggio del Napoli arriva quasi allo scadere, per un tiro deviato, che regala il match ancora una volta ai calci di rigore. Errori dei naterani errori dei napoletani ed alla fine ancora Giuseppe Miglio, con l’ultimo penalty, porta la squadra del presidente Colucci a giocarsi una finale che nessuno si aspettava. È L’apoteosi di una giornata che probabilmente nessuno si dimenticherà mai. Le lacrime di gioia dopo l’ultimo rigore calciato da Miglio fanno capire tante cose. Per tutto quello che far parte di questo gruppo significa. Un gruppo di amici anche e sopratutto fuori dal campo che condividono il piacere di giocare a calcio, di divertirsi e di farlo insieme. Per questo la decisione,da parte dei dirigenti, di non aggiungere nessun esterno al gruppo dei giocatori per alzare il tasso tecnico della squadra se non il centrale Vincenzo Palmirotta, per sostituire i difensori rimasti a casa Buono e Digilio, e un altro Amico di tutti, Emanuele Colucci. E la decisione di affidarsi ancora una volta al gruppo ha pagato. Un gruppo meraviglioso formato dalla coppia dei portieri Mirko Scazzariello e Pietro Losignore, gli intramontabili Vincenzo Andrulli e Roberto Andriotti, il capitano Stefano Mezzio e gli altri tre senatori Francesco Loperfido, Lorenzo Panessa e Felice Lionetti, i ragazzi Giuseppe Rondinone, Francesco Nicoletti, Pasquale di Lecce, Franco Bianchini ed il pendolino Giuseppe Miglio. E i ragazzi rimasti a casa Paolicelli, Digilio, Buono, Lamacchia ed Elettrico.
La finale contro Terni è giocata dai ragazzi con tanto tanto tanto sacrificio e stanchezza. Finisce 0-0 al termine dei tempi supplementari e questa volta i rigori non sono favorevoli. Sarebbe stata la ciliegina sulla torta di una favola stupenda. La Sampdoria comunque alza la coppa del secondo posto al cielo con il suo capitano Stefano Mezzio, come se avesse vinto. Anzi, questi ragazzi hanno vinto e continueranno a farlo perché, quando il calcio è solo un gioco e non si è ossessionati dal vincere, quando la partita è un modo per rafforzare i legami al di fuori del campo e condividerli, allora si ha già vinto e si continuerà a vincere e solo allora si potranno ottenere risultati del genere. Come quello ottenuto da questa squadra eccezionale.