Non c’è pace per il calcio materano. Prima il ricorso del Racing Aprilia, ex Racing Fondi per chiedere la retrocessione del Matera Calcio a seguito della vertenza dei cinque giocatori che hanno reclamato anche all’AIC il mancato pagamento degli stipendi nella scorsa stagione e oggi il blitz della Finanza negli uffici di Lps, la società avellinese che ha acquisito le quote del Matera, passaggio che dovrebbe essere “ratificato” venerdì 27 luglio con un atto notarile.
Alle 11.40 gli uomini della Guardia di finanza, agli ordini del colonnello Gennaro Ottaiano, sono entrati nella sede dell’Avellino Calcio. Un blitz per acquisire diversi faldoni con la contabilità del club irpino, al centro di un’inchiesta della Procura di Avellino. Il Procuratore aggiunto, Vincenzo D’Onofrio, indaga sul presidente dell’Avellino, Walter Taccone, e su quattro persone legate ad aziende fornitrici della squadra. Le fiamme gialle hanno acquisito della documentazione anche nelle sedi delle altre società coinvolte. Perquisizioni e acquisizioni anche alla Covisoc, dove l’Avellino aveva depositato la documentazione, poi bocciata, per chiedere l’iscrizione al campionato di serie B.
Nel corso delle indagini il procuratore aggiunto, Vincenzo D’Onofrio, ha ascoltato l’imprenditore Giulio Gravina. L’amministratore delegato dell’istituto di vigilanza privata, Italpol, è stato sentito come persona informata dei fatti. Si tratta del dirigente dell’azienda romana che nei mesi passati doveva rilevare la proprietà dell’U.S. Avellino 1912. Nell’inchiesta ci sono al momento cinque persone indagate, nei confronti delle quali sono ipotizzati, a vario titolo, i reati di emissione e di utilizzo di fatture inesistenti. Fra di loro figurano anche fornitori della società biancoverde.
L’accordo fra Gravina e il patron dell’Avellino Walter Taccone era sfumato, ma non senza polemiche. L’amministratore delegato di Italpol, infatti, aveva parlato di problemi finanziari del club biancoverde. In un’intervista precisava di “non aver mai cercato pubblicità, mettendo 200mila euro di sponsorizzazione per salvare l’Avellino da eventuali penalità”. Era preoccupato, inoltre, per una caparra versata al club e faceva riferimento a “soldi dati anticipatamente per far quadrare i bilanci dell’Avellino relativi all’ultima stagione sportiva”.
Gravina, nella stessa intervista, scendeva nei dettagli: «Noi avevamo firmato un pre-contratto con Taccone e dato 200 mila euro per evitare la penalità. Gli altri 200 mila li ho versati per sistemare i conti, una caparra per concludere l’operazione, che sarebbero andati a sconto sulla trattativa generale e vi è una clausola per la restituzione. Per ora Taccone ha detto che me li ridarà, il problema è che non so quando».
Aveva concluso la sua dichiarazione focalizzandosi su «una situazione debitoria dell’Avellino delicata». E così, dopo aver ipotizzato un pagamento spalmato in dieci anni, Gravina si era tirato indietro dalla trattativa spiegando che non c’erano i presupposti.
Maurizio De Simone, neo direttore generale del Matera Calcio e rappresentante di Lps, una delle società coinvolte in questa indagine della Procura con un’ipotesi di reato di false fatturazioni nei confronti dell’Avellino Calcio conferma che nella giornata di oggi è stato eseguita una verifica da parte della Guardia di finanza nell’ambito di attività di routine volte all’acquisizione di documentazione relativa a rapporti di collaborazione tra la scrivente e la società Dell Avellino Calcio. Nello specifico la società Lps si dichiara serena relativamente all’attività svolta e ribadisce la serietà e la trasparenza di tutti i rapporti lavorativi intrattenuti con le società partners.
… e questo è solo l’inizio!!! Bastava una telefonata dell’Avv. Ripoli a qualche collega avellinese per chiedere informazioni.
Secondo me c’è qualcosa che non quadra nel passaggio da Columella a questi tipi.