“Con la morte nel cuore”, stamani Salvatore Caiata, presidente del Potenza calcio (serie C, girone C) ha simbolicamente consegnato la squadra nelle mani del presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi (centrodestra), e nel pomeriggio farà lo stesso con il sindaco Mario Guarente (Lega). Lo ha annunciato lo stesso Caiata (deputato di Fratelli d’Italia), affiancato dai vicepresidenti Antonio Iovino e Maurizio Fontana, in una conferenza stampa allo stadio Viviani.
Due giorni fa, pareggiando 0-0 in casa della Reggio Audace, il Potenza è stato eliminato nei quarti di finale dei play off per la promozione in serie B.
Lug 15
sembra di assistere al copione del Matera di qualche anno fa, quando iniziarono a manifestarsi le prime crepe dopo aver fallito l’assalto alla B e la mancata coppa Italia nel penultimo anno di Auteri; resta il fatto che oggi per mantenere una squadra di C (o legapro) ci vogliono milioni di euro che le societa di serie c non possono permettersi: è l’era del calcio folle con plusvalenze gonfiate, giocatori piu’ che discreti che vengono valutati a cifre folli, ingaggi pazzeschi, tutto questo una società di legapro non lo puo’ reggere.
Ricordo solo quel Matera della mitica promozione in B costruito a zero lire o quasi con giocatori che sembravano finiti provenienti anche da serie superiori e che vinse un campionato difficile con squadroni molto piu’ quotati, per non parlare di altre squadre di quel campionato dotate di giocatori tecnicamente molto forti, ma che venivano gestite per anni senza particolari affanni da presidenti molto competenti come lo è stato Salerno che ricordo inanello’ due promozioni consecutive dalla D alla C nel 75-76 e dopo tre anni dalla C alla B con giocatori provenienti dalle giovanili del Bari e con qualche ritocco di giocatori piu’ esperti costruendo due squadre a cifre davvero irrisorie.
Oggi il calcio è cambiato in peggio, per gestire una squadra di C occorrono milioni di euro, è proprio quello stramaledetto euro che ha portato tutti alla rovina, ha distrutto un mondo del calcio, gonfiando plusvalenze e ingaggi dei calciatori che obiettivamente rispetto a quelli di 40 e passa anni sono tecnicamente inferiori e molto meno umili, una società di C non puo’ reggere queste cifre pazzesche.