Il calcio di ieri e quello di oggi a confronto: da radio e televisione a cellulari e social media
Tutto ciò che ci circonda è in movimento. Tutto cambia, e spesso si evolve. Questo avviene nella vita come nello sport. E quindi anche nel calcio.
Regole, giocatori, culture, e chi più ne ha più ne metta. Questo è dettato principalmente dalle caratteristiche delle singole epoche, che determinano in maniera netta un regolamento, una partita e uno stile di gioco.
Ad oggi, il mondo del calcio è fortemente cambiato per via di un aspetto in particolare: l’avvento delle nuove tecnologie, a cui ha seguito il processo di digitalizzazione. Tutto ciò che circonda lo sport più bello del mondo è ora più veloce, più efficiente e più accessibile rispetto al passato. E lo sarà sempre di più.
Il calcio di ieri: radio e televisione
Prima dell’avvento dei nuovi media, l’unico modo per vivere il calcio per i tifosi e gli appassionati che non potevano recarsi allo stadio era servirsi di strumenti tecnologici di base – allora considerati avanzati, ma che oggi non sono quasi mai la prima scelta: vale a dire la radio e la televisione.
Nel secondo Dopoguerra, la radio era molto utilizzata in Italia. Chiaramente, questo sistema non permetteva di vedere realmente le partite, ma solo di sentire il racconto – o meglio, la radiocronaca.
Poi negli anni ’60 è arrivata la prima televisione, una vera e propria svolta epocale per i giovani di allora: le partite di calcio erano magicamente visibili in tempo reale, con vere e proprie immagini di giocatori in carne ed ossa. Quindi, di lì a poco, sarebbe arrivato lo step successivo, quello presente ancora oggi – anche se chiaramente con tutt’altra qualità e definizione: la televisione a colori.
Non solo quindi i movimenti dei giocatori e le voci dei protagonisti, ma anche i colori: il verde del campo, l’azzurro del cielo e le magliette dei calciatori. Un’emozione all’epoca incredibile.
L’avvento dei nuovi media: il calcio di oggi
Oggi ovviamente è cambiato tutto. Dagli anni ’90 sono esplose le prime piattaforme online, in primis Internet e i motori di ricerca come Google. Questo ha portato all’acquisto e all’utilizzo di strumenti come i computer, i portatili e, soprattutto, i telefoni cellulari.
Ma è solo dai primi anni 2000 che si è affermata in maniera prepotente l’era della digitalizzazione, quella che molti considerano la nascita dei nuovi media. Sul web sono infatti letteralmente esplosi i cosiddetti social media: da Facebook ad Instagram, da Twitter a Linkedin, da Tik Tok a YouTube, e molti altri. Uno dopo l’altro si sono presi la scena globale, tanto della vita quotidiana quanto del settore sportivo.
Ne giova ovviamente anche il mondo delle scommesse sportive, che sul web offre sistemi scommesse molto strutturati per chi ama provare di indovinare i pronostici calcistici.
Oggi infatti non esiste partita, evento, intervista o indiscrezione di mercato senza i social media. Passa tutto da queste strabilianti ed evolute piattaforme, in grado di fornire velocemente qualsiasi tipo di risposta e, allo stesso tempo, di ingannare l’utente con spaventosa semplicità. Una favolosa arma a doppio taglio insomma, dalla quale però non è possibile tornare indietro.
Nel 2023, paradossalmente, sempre più cose si “misurano” tramite i social media: il successo di un giocatore o di una squadra, ad esempio, potrebbe benissimo dipendere da quanti followers ha su Instagram. È così ad esempio per gli sponsor, che in base all’appeal di un determinato calciatore, scelgono se puntare su di lui oppure no; insomma, al giorno d’oggi, i numeri sono importanti sia in campo che fuori – precisamente, online.