Gli appassionati di calcio hanno da tempo una data segnata in rosso sul calendario, quella di sabato 29 maggio. Alle 21, infatti, si giocherà una delle partite più attese dell’anno, la finale di Champions League tra Manchester City e Chelsea. Il match sarà trasmesso in Italia in diretta da Sky e da Canale 5.
All’Estádio do Dragão di Oporto, in Portogallo, assisteremo al meglio del calcio internazionale. Un derby in salsa inglese, come già avvenuto nel 2007/2008, quando proprio il Chelsea fu sconfitto ai rigori dal Manchester United.
Il cammino delle finaliste
La finale di Champions League rappresenta un evento interessante anche per sfruttare i bonus senza deposito scommesse: partite come questa sono spesso imprevedibili e per questo più divertenti da scommettere. Ma come ci sono arrivate, Manchester City e Chelsea, all’atto finale dell’ex Coppa dei Campioni?
I Citizens erano stati inseriti nel Gruppo C, insieme a Porto, Olimpiacos e Olympique Marsiglia. Un sorteggio benevolo per gli uomini di Pep Guardiola, che effettivamente non hanno fatto fatica a passare alla fase a eliminazione diretta, conquistando 16 dei 18 punti a disposizione e subendo appena 1 gol in 6 partite.
Agli ottavi, gli inglesi hanno trovato il Borussia Monchengladbach, regolato con un doppio 2-0. Più combattuti i quarti di finale contro un’altra tedesca, il Borussia Dortmund: 2-1 a Manchester, 1-2 in Germania. In semifinale, infine, Guardiola ha avuto la meglio sul Paris Saint-Germain, vincendo sia all’andata (1-2) sia al ritorno (2-0).
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Il Chelsea, invece, ha chiuso al 1° posto il Gruppo E, quello che la vedeva impegnata contro Siviglia, Krasnodar e Rennes. Nonostante un girone più che abbordabile, i Blues hanno dovuto faticare per tenere dietro gli spagnoli, arrivati a un solo punto dalla vetta.
Negli ottavi, i londinesi hanno battuto due volte l’Atletico Madrid, sia in trasferta (0-1) sia in casa (2-0), per poi affrontare proprio il Porto ai quarti di finale. Dopo il successo in Portogallo per 0-2, gli inglesi hanno rischiato perdendo 0-1 in casa, ma sono comunque riusciti ad arrivare in semifinale, dove a sorpresa hanno eliminato il Real Madrid: pareggio 1-1 in Spagna, successo 2-0 a Stamford Bridge.
Manchester City, Guardiola cerca il tris
Il Manchester City è alla sua prima finale di Champions League nella storia. Il club ha vinto soltanto una Coppa delle Coppe nel 1970, ma il suo allenatore Pep Guardiola sa come si solleva la ‘coppa dalle grandi orecchie’. Alla guida del Barcellona, infatti, il catalano ha vinto la Champions League due volte, nel 2009 e nel 2011, trascinato dalle prodezze di Lionel Messi e dalla qualità di Xavi e Iniesta,
Il suo City ha dominato la Premier League, chiusa in netto anticipo rispetto all’ultima giornata, anche in virtù delle modifiche tattiche che l’allenatore ha apportato nel corso della stagione. Modifiche che hanno dato maggior equilibrio alla squadra, che ora si schiera con un insolito 4-3-3 privo di punte centrali di ruolo.
A Oporto, infatti, dovremmo rivedere l’ormai consueto schema con De Bruyne attaccante di riferimento nel tridente composto con Mahrez e Foden, anche se il belga in realtà è un centrocampista offensivo.
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Chelsea, la rivincita di Tuchel
In pochi si immaginavano di vedere Thomas Tuchel in finale di Champions League, dopo il suo esonero dal PSG maturato lo scorso dicembre. Eppure il tecnico, subentrato in corsa a Frank Lampard (a sua volta cacciato dal Chelsea), ha saputo cambiare la stagione dei Bleus, fin lì molto deludente.
Vero, in Premier League il Chelsea non è andato oltre il 4° posto, ma il lavoro del tecnico tedesco è sotto gli occhi di tutti: da quando è arrivato lui, i Blues hanno migliorato in ogni settore del campo, guadagnandosi meritatamente la finale di Champions League.
Contro il City, il Chelsea dovrebbe proporre nuovamente la difesa a 3, con l’ex milanista Thiago Silva tra Christensen e l’ex giallorosso Rudiger. In mezzo al campo spicca la presenza dell’azzurro Jorginho in cabina di regia, mentre davanti il tridente dovrebbe essere composto da Pulisic, Werner e il nazionale inglese Mount.