Il Presidente Antonio Petraglia in una esprime alcune precisazioni sulla notizia relativa alla bocciatura della domanda di ripesaggio del Grumentum Val d’Agri. Di seguito la nota integrale.
Ancora una precisazione: le notizie che vengono rilanciate ,anche in queste ore, di una bocciatura della nostra domanda di ripescaggio sono datate. Invero, il nostro Grumentum Val d’Agri, con il Marsala, non sono stati ammessi, già da qualche giorno, in prima battuta, nella graduatoria dei ripescaggi.
Noi, però, oggi, abbiamo depositato la documentazione integrativa richiesta (che, sottolineiamo, non riguarda gli aspetti economici: sulle somme, le fideiussioni e le liberatorie di giocatori , nessun problema e’stato sollevato; la società e’sanissima, pure in prospettiva futura). Ogni decisione in merito, ci dicono, è rinviata al 5 agosto.
Peraltro, da una simulazione fatta, pure nell’ipotesi di inserimento del Grumentum Val d’Agri nelle graduatorie finali da stilare secondo i nuovi criteri, il ripescaggio appare problematico ed anche per questo abbiamo impugnato giudizialmente anche detti nuovi non condivisibili criteri; ciò perché, con essi ( varati circa un mese e mezzo fa), si consente il ripescaggio a società ( le ultime e le penultime in classifica e quelle che ne hanno fruito negli anni precedenti) che, secondo le norme precedenti, non potevano presentare domanda o sarebbero venute dopo il Grumentum. Lamentiamo, dunque, non solo l’ingiustizia di essere retrocessi a tavolino, da quart’ultimi e per classifica avulsa (quando dovevamo disputare ancora 8 partite ed avevamo al limite acquisito il diritto di disputare i play out che non abbiamo potuto giocare non per ns colpa ma per colpa di una pandemia), ma anche l’ingiustizia che a questa paradossale situazione non sia stato posto rimedio con criteri di ripescaggio idonei ( anzi, tante società, con tali nuovi criteri, ci sorpassano ingiustificatamente).
Rispettosi delle Istituzioni e dei meccanismi giustiziali, non possiamo far altro che rivolgerci agli Organi giurisdizionali per far cessare questa incresciosa situazione per la quale combatteremo, fino alla fine con lealtà, in ogni sede competente.