Doppia sorpresa in testa alla serie A. La quarta giornata del girone di andata vede infatti entrambe le capolista, Sassuolo e Cesena, costrette segnare il passo ad opera rispettivamente dell’Inter e del Milan. Meneghini in grande spolvero, dunque, e capaci di rimettere in discussione la leadership di un campionato fino a ieri caratterizzato dalla mini fuga dei neroverdi emiliani e dei bianconeri di Romagna, e che adesso vede ben sei squadre in soli due punti.
Nulla di decisivo, per carità, ma i segnali sono quelli di un torneo all’insegna del sostanziale equilibrio, a tutto vantaggio dello spettacolo. Ne approfitta il Cagliari che batte in maniera ineccepibile l’Udinese e, in attesa dei recuperi del Milan e del Catania, si sistema provvisoriamente in vetta alla classifica a quota 10 punti. Situazione quanto mai fluida anche in coda dove, però, le prime avvisaglie non preannunciano nulla di buona soprattutto per la Lazio che, oltre ad occupare l’ultima posizione, lamenta anche la peggiore differenza reti con un meno 15 sicuramente molto preoccupante.
Il dettaglio delle gare l’attenzione si concentra innanzi tutto sul big match tra campioni in carica del Sassuolo la sempre insidiosa Inter. Al 4’ la rete di Giordano illudeva i neroverdi che, prima del fischio di fine primo tempo venivano costretti al pareggio dal nerazzurro Antezza. Ad una manciata di minuti dalla fine il gol della vittoria interista ad opera ancora di Antezza.
Conosce la prima sconfitta stagionale anche il Cesena, sonoramente battuto da un Milan sin qui a punteggio pieno. Tennistico il risultato finale reso interessante dalla tripletta di Montemurro e dalla doppietta di Fontana, poi il gol in chiusura di Palmirotta. Per i cesanati un solo squillo, quello di Burgi sul finire della prima parte della gara, allorquando i rossoneri erano sul doppio vantaggio.
Vince, anzi stravince il Cagliari che conquista solitario la vetta della classifica. Sono stati ben nove i palloni spinti nella rete di una disarmante Udinese: bello il poker calato da Moliterni, quindi la tripletta di Cancelliere, la doppietta di Mangia e i gol di Farinola, Di Lecce e Persia.
Respira aria di alta classifica il Catania. Gli etnei, dopo la vittoria a spese della Sampdoria, hanno infatti agganciato la seconda posizione di classifica confermando quanto di buono fatto vedere sino ad ora. Cinque a tre il risultato in favore dei siciliani per effetto della tripletta di Rubino e delle reti di Rizzi e Bianchini. Per i genovesi invece Panessa, Buono e Lamacchia.
Nella zona altissima della classifica anche il Torino. Superando, seppure di misura, il Palermo, i granata hanno agganciato il treno delle seconde a quota nove punti. Dopo aver ribattuto colpo su colpo i piemontesi hanno trovato nel finale il doppio colpo del knock out grazie a Clemente e Pisanelli. In precedenza i gol di Duni, Di Liddo e ancora Pisanelli per il Toro, e di Domenichiello, D’Oppido, Azzilonna e Miglio per i rosanero siciliani.
Terzo pareggio invece per la Roma che, alla fine, deve anche ringraziare la buona sorte per essere riuscita ad impattare una gara che sino al 46’ la vedeva sotto di una rete. Di fronte un Napoli che, pur privo del portiere, aveva ribattuto colpo su colpo cercando, nel finale, il colpaccio. Sugli scudi il bomber Andrisani, autore di ben cinque reti giallorosse, quindi, per la Roma, il timbro personale di Tortorelli. Per i partenopei la quaterna di Tataranni e il doppio sorriso di Marcosano.
Rompe i ghiaccio il Bari, alla prima vittoria stagionale a spese della Fiorentina. Ben sette i palloni spinti in rete dai biancorossi: doppi Miglionico, Montemurro e Leccese, poi l’immancabile Daniele Conte. Per i viola solo due lampi, quelli di Bindisi e Di Stefano.
Conquista tre punti d’oro la Juventus che, almeno momentaneamente, abbandona i bassi fondi della classifica. A farne le spese il fanalico di coda Lazio, superato con un perentorio 6 a 2. A segno, per i bianconeri, Vizziello, Morelli, Masiello, Paradiso e, nel finale, due volte Domenico Ventura. per gli aquilotti un gol per tempo per merito di Barbaro e Latorre.
Interrompe il digiuno di punti anche il Chievo che si aggiudica il derby a danno dei concittadini del Verona in virtù del più classico dei risultati. Due a zero il risultato finale con le reti di Marinelli al 12’ e di Albano al 31