Il tifoso materano Francesco Ambrosecchia ha inviato alla nostra redazione il testo di una lettera aperta in cui sottolinea gli sforzi compiuti nel corso della sua gestione da parte del patron Columella ma chiede alla società di instaurare un rapporto di comunicazione più chiaro con la tifoseria, sottolineando la passione ha spinto gli sportivi materani a ricostruire uno “zoccolo duro” nella gradinata “Franco Mancini” dopo lo scioglimento degli Ultras Curva Sud Matera.
Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Francesco Ambrosecchia: la mia lettera aperta rivolta a tutto l’entourage del Matera Calcio.
Non posso sicuramente definirmi né ultras né un “fedelissimo” (non ho mai amato i superlativi riflessivi) ma sicuramente sono un tifoso, sportivo, che segue la sua squadra locale tra le mura amiche (sempre) e se possibile anche in trasferta, nonché abbonato ormai da anni. In qualità di tale, rivolgo una “lettera aperta” al Matera Calcio, al suo Presidente ed a tutto l’entourage biancazzurro.
Sono anni che la città e quindi i tifosi (chi più chi meno) possono vivere con entusiasmo le avventure e il percorso del Matera Calcio e probabilmente questo grazie soprattutto all’attuale presidenza del Signor Columella. Ed è proprio grazie all’arrivo di quest’ultimo che finalmente la città di Matera è tornata a competere nel calcio che conta (calcio professionistico).
Sono ormai 4 anni che il Matera Calcio non solo gareggia ma è anche in grado di dire la sua nei campionati di Serie C, sfiorando persino la promozione in Serie B. Della serie… Qui al XXI Settembre Franco Salerno… Tutti bene… (dal film in uscita “A casa tutti bene”). Però nella storia più recente ed esattamente da gennaio 2017 qualcosa sembra aver preso una piega “storta” o comunque poco chiara a chi vive e segue la squadra biancazzurra sugli spalti. Ovviamente, faccio presente che queste sono solo osservazioni e punti di vista di un semplice tifoso quindi per tali vanno prese. Non è scritto da nessuna parte infatti che l’attuale società o lo stesso Presidente/Patron Signor Columella si debba far carico per anni (quasi con un impegno di “sangue”) delle sorti della squadra e del calcio materano. Siamo ormai troppo grandi per credere nelle favole.
Le riflessioni e i punti che sollevo e che vorrei porre all’attenzione della società del Matera Calcio si racchiudono in una sola parola, ovvero realtà e lealtà: cosa ci dobbiamo aspettare realmente? Cosa si intende realmente fare? Il Matera Calcio realmente vuole lottare per continuare ad affermarsi? Non credo che il tifoso si merita frasi di circostanze o un estenuante silenzio. La teoria “ meno parole più fatti” suona bene ma non sempre è rispettosa soprattutto se poi i fatti a volte deludono e/o illudono. Da tifoso chiedo semplicemente che si faccia il possibile per “avvicinare” attraverso anche una comunicazione scrupolosa la dirigenza e la società al proprio pubblico e quindi alla tifoseria. Ricordiamo che lo sport ha ragione di esistere sia per quanto esprimono gli atleti sia per la presenza importante di una tifoseria e del calore che la stessa ci mette per sostenere i colori, le origini, la maglia creando al contempo un fanatismo benigno.
Come inizialmente accennato, il presente calcistico sembra essere ballerino e poco convincente. La scorsa stagione la squadra materana ha conquistato il primato proprio a conclusione del girone di andata, per poi perdere pian piano sia posizioni in classifica sia lo spirito di gioco. In quella occasione le “chiacchiere” sono state tante e troppe, attribuendo e scaricandosi colpe fino agli ultimi 90 minuti dell’ unica partita di play off disputata contro il Cosenza. In quella circostanza si parlò di infortuni, di rottura del gruppo, di armonia dello spogliatoio messa in discussione dai nuovi innesti dello scarso calcio mercato invernale, per poi dare colpe ad alcuni giocatori, all’allenatore, etc. La nuova stagione (direi anche un po’ giustamente) ha visto un po’ più di scetticismo da parte dei tifosi materani, a causa proprio delle vicende della seconda metà di stagione che tutt’ora restano ignare e al quanto misteriose. Il nuovo Matera, apparso un po’ ridimensionato, è stato lanciato sotto un’ottica di rinnovamento e di un nuovo e giovane progetto ambizioso.
La stessa società ha sempre confermato l’obiettivo dei play off e non sicuramente della vittoria del campionato. Sicuramente la squadra di questa stagione, nonostante la giovane età, sembra non perdersi d’animo anche quando va sotto e quindi sicuramente ci mette grinta coraggio e voglia di riscatto senza mai rinunciare. Però la squadra alterna prestazioni esaltanti a prestazioni deludenti e anonime con errori clamorosi. Soprattutto nelle ultime giornate (e arriviamo appunto alle ultime cinque partite) dove il Matera non ha più vinto conquistando solo 3 punti su 15 (media punti da zona play out e non da play off). La cosa che più lascia interdetti è l’espressione di gioco che a volte sembra essere inesistente con zero tiri in porta, ed al primo affondo avversario ecco che si determina lo svantaggio. Sono ormai troppe giornate che si parla di coperta corta, di sfortuna, o di episodi. Se da una parte Auteri, riconfermato e rivoluto dalla società, bacchetta i suoi giocatori, dall’altra la società pecca di concretezza nella risoluzione di problemi o lacune (non in termini di allenamento). Persino il calcio mercato appena concluso non ha portato grandi novità come invece ci si aspettava, eppure non mancano i posti liberi c erano e ci sono, e soprattutto il gruppo è perennemente ridimensionato dai troppi infortuni. Se devo giustificare la dirigenza e quindi la Società quando chiede sostegno alla Pubblica amministrazione, e richiama la partecipazione dei propri tifosi, se devo dare atto che il Matera negli ultimi anni ha comunque mostrato gioco e valore, allo stesso tempo si deve comprendere, per quanto visto in campo e per quanto comunicato o meglio non comunicato negli ultimi 12 mesi, i dubbi e le incertezze che inquietano il pubblico materano. Se poi a quanto descritto, si uniscono le dimissioni a ripetizione dei vari dirigenti, e le ultime voci di corridoio su presunti abbandoni, su presunti litigi tra allenatore e giocatori, sul presunto riavvicinamento di un giocatore “senatore” che lo ha visto allontanarsi malamente proprio a fine stagione scorsa, credo che sia più che legittimo che i tifosi e non solo pretendano spiegazioni e delucidazioni. Da parte mia, come credo di poter parlare a nome di tutta la tifoseria la voglia e il piacere di continuare a sostenere con entusiasmo al fianco della squadra e della società per un eventuale futuro salto di qualità e o per affermarsi tra le prime della classe restano sempre vivi! A questo punto la palla e la parola
Spetta a voi! Non chiediamo la luna così come non vogliamo fumo negli occhi, vogliamo solo trasparenza e lealtà. La tifoseria materana merita di più di semplici silenzi anche perché sarebbe la prima a riconoscere i meriti di quanto si è vissuto nelle ultime stagioni.Una giusta comunicazione e una governance societaria solida costituiscono a mio avviso lo zoccolo duro di una realtà calcistica di medio – alto livello, perché appunto in assenza di tali fattori si rischia di neutralizzare e penalizzare le qualità tecniche e la professionalità di un allenatore o dei singoli giocatori, e di ammutolire o incattivirsi la propria tifoseria. Non condivido i faciloni spettatori da poltrona che si sentono convinti stando sui gradoni l’allenatore o i giocatori, con la stessa facilità di manovrare il gioco come una partita alla play station comodamente seduti.
A tal proposito vorrei aprire una piccola parentesi su quanto di recente ha interessato la tifoseria materana, dai fatti violenza della stagione precedente a discapito di alcuni giocatori, ai fatti più recenti in terra etnea. Ovviamente a mio avviso questi fatti negativi danneggiano l’immagine complessiva della piazza e non solo perché si associa la violenza e l’inciviltà, creando anche scompiglio internamente ed esternamente all’ambiente. La violenza, qualunque motivo sia la causa, non hai motivo di esistere e benché meno a sostegno di eventi sportivi. Non è questa la reazione di un ultras, di un tifoso e/o di uno sportivo. Il tifo non è violenza e non dovrebbe mai essere accostato o descritto da un termine simile. Iln tifo è ben altro! Dimostrazione ne è stata la curva Sud, esattamente come lo è attualmente la gradinata Franco Mancini, tornata a esprimere il suo calore e il suo entusiasmo quasi contagioso. Si può tifare e sostenere i propri colori, si può esprimere un malcontento e/o una protesta se i risultati e l atteggiamento in campo non è quello sperato, con cori, con sfottò, con colore, ma sempre all’insegna della civiltà.
Sperando in un vostro cortese riscontro puntuale e concreto, voglio ancora crederci e finché vivrò canterò forza Matera!
Vogliamo vincere ancora!!!
Nella foto www.SassiLive.it il tifo biancoazzurro con la coreografia esposta durante Matera-Monopoli
Grande Francesco Ambrosecchia. Condivido punto per punto quello che hai detto, parole che nascono dal cuore e che sicuramente condivideranno il 99% degli sportivi materani. Nulla da aggiungere se non la speranza che finalmente dopo questa accorata richiesta, la dirigenza e lo stesso Patron Columella sia più vicino agli sportivi biancoazzurri. AD MAIORA………..
i tantissimi materani, io fra questi, che si sono abbonati alle partite del Matera sulla piattaforma Sportube e per motivi di lavoro sono molto lontani da Matera definiti faciloni da poltrona in questa lettera, condividono i giudizi circa l’assenza di gioco e di occasioni da rete, lo vediamo con i nostri occhi anche da uno schermo tv che la squadra non gira affatto, che abbiamo un giro palla che non produce nulla, non siamo faciloni, siamo in tanti che vanno a vedersi partite di A e di B negli stadi, conosco e mastico calcio dalla A all’ultima serie da una vita, condivido in pieno quanto scritto in questa lettera, non condivido l’espressione dei faciloni da poltrona, credo che anche noi abbiamo il diritto di criticare o no?? ho pagato come tantissimi materani un abbonamento a una piattaforma e se c’è qualcosa da dire la diciamo, quello che è successo da gennaio 2017 non è ancora chiaro, stavamo disputando un torneo da promozione diretta non è che a Matera si vedano spesso campionati da vertice.
Concludo dicendo che ci sono tantissime persone anziane a Matera che guardano le partite del Matera su Sportube e che come me hanno frequentato quello stadio per oltre 12 campionati nel decennio d’oro del calcio materano e che non possono definirsi faciloni da poltrona, tutt’altro, un po’ di rispetto per chiunque non ha la possibilità di vedere il Matera dal vivo, ognuno deve poter esprimere il proprio giudizio liberamente.