Ha appeso le scarpette al chiodo cinque anni fa ma per i tifosi dell’Inter Javier Zanetti resta l’eterno capitano della squadra neroazzurra. La nuova proprietà cinese non poteva privarsi di “El tractor”, questo il suo nomignolo da calciatore e così Zanetti continua a seguire da vicino la squadra con il ruolo di vice presidente.
Questa sera, grazie all’invito dell’Andaf (associazione nazionale direttori amministrazione finanza e controllo), Javier Zanetti ha potuto ammirare, sia pure per qualche ora i Sassi di Matera e ha raggiunto Palazzo Lanfranchi per l’intervista rilasciata al giornalista Sergio Luciano nella sala Levi: “Matera è una città meravigliosa, ha dichiarato Zanetti davanti al pubblico presente in sala prima di rispondere per oltre mezz’ora alle domande di Luciano – ho parlato con mia moglie e ci devo tornare con i bambini per ammirarla con maggiore attenzione”.
“El tractor” Zanetti ha partecipato al cocktail allestito nella terrazza di Palazzo Lanfranchi e all’uscita è stato portato in trionfo dai ragazzi che lo attendevano con pazienza all’esterno del Museo. Cori da stadio, selfie e anche una diretta Instagram per Javier Zanetti, sempre disponibile nei confronti dei numerosi ragazzi che gli hanno chiesto di scattare una foto per immortalare un momento indimenticabile, l’abbraccio con un grande campione che ha fatto la storia del calcio italiano.
Michele Capolupo
Di seguito l’intervista rilasciata da Javier Zanetti durante il convegno Andaf
Zanetti, oggi vice presidente dell’Inter, è ricordato con grande affetto non solo dagli interisti ma da tutti coloro che amano il calcio per la passione, la dedizione e l’attaccamento alla maglia dimostrato durante la sua prestigiosa carriera. Sergio Luciano ha chiesto a Zanetti di raccontare la sua esperienza da calciatore, culminata con la vittoria del grande slam nel 2010 con Scudetto, Coppa Italia e Champions League con la maglia dell’Inter. “Credo che il calcio unisce se viene fatto in una certa maniera. Io ho fatto calcio seguendo i valori che ho imparato da bambino. Mio padre muratore e mia madre casalinga mi hanno insegnato la cultura del lavoro e io l’ho applicata nel mondo del calcio che resta la mia grande passione”
Chi ti ha soprannominato El tractor, il trattore e perchè? “E’ stato un giornalista argentino a chiamarmi così per il mio modo di giocare, di correre e di allenarmi”.
E’ vero che ti sei allenato anche il giorno del tuo matrimonio? “E’ vero. Mi sono sposato a dicembre, sfruttando una pausa del campionato e siccome quando c’è una pausa io mi preparo una tabella di lavoro per tenermi sempre in forma quel giorno in cui mi sposavo dovevo anche allenarmi e così dopo aver festeggiato con mia moglie sono andato anche in palestra”:
Cosa è cambiato per Zanetti, ora che ha lasciato il calcio e si ritrova dietro una scrivania con il ruolo di vice presidente dell’Inter? “E’ cambiato tanto, sopratutto mi sono iscritto alla Bocconi per studiare da manager. E’ sempre utile tornare a studiare e io ho voglia di imparare. Oggi faccio parte di una squadra che non gioca in campo ma è fuori dal campo, credo però che deve essere altrettanto efficace. Il presidente ha una società solida ma io dico che se non si scelgono le persone giuste con i soldi non si possono conquistare i successi”.
La fotogallery della visita a Matera di Javier Zanetti (foto www.SassiLive.it)