Il calcio italiano si appresta a vivere settimane di grande intensità sotto il profilo del gioco sul campo, dei giudizi delle aule dei tribunali sportivi e delle riforme proposte più o meno timidamente. Se infatti è vero che campionato e Coppa Italia stanno giungendo alla fine e che a dispetto delle critiche spesso esacerbate sulla capacità delle formazioni tricolore, non c’è competizione europea in cui una delle squadre della Penisola non possa arrivare in finale, è anche vero che nei prossimi giorni si parlerà ancora, e con grande insistenza, del ricorso della Juventus e, soprattutto, di alcune idee di riforma che potrebbero profilarsi all’orizzonte.
Le proposte del patron della Salernitana
In questo scenario, hanno destato ampio interesse le parole di Danilo Iervolino, patron della Salernitana, che ha approfondito alcune delle caratteristiche di maggiore rilievo del calcio italiano e, soprattutto, si è soffermato sulle sue criticità e sui passi in avanti che si potrebbero fare per donare allo sport più amato al mondo dei valori aggiunti che potrebbero riequilibrare la propria forza e rendere più sostenibile uno scricchiolante business. Ma quali sono?
Stando a Iervolino, innanzitutto, ci sarebbe bisogno di più coesione anche all’interno della Lega calcio, così come di un salary cup per agenti e allenatori, e ancora di una spending review per tutte le squadre, o dei tetti delle rose. Una cura d’urto, dunque, che però secondo il numero 1 del club campano costituisce anche l’unica via per favorire il riequilibrio del sistema.
In aggiunta a ciò, Iervolino suggerisce di procedere a una nuova distribuzione dei diritti tv, al fine di ridurre i grandi differenziali sussistenti tra pochi club più ricchi, e quelli con dotazioni più modeste. In Italia, infatti, la prima arrivata in classifica finisce con il prendere il triplo dei ricavi da diritti tv rispetto a quanto non faccia l’ultima, mentre in Inghilterra la differenza è pari a 1,7 volte. Insomma, un gap molto ampio che contribuisce a tracciare un solco particolarmente profondo, un dislivello economico che va a discapito dell’effettiva contendibilità delle competizioni e dello spettacolo.
Un riequilibrio delle forze all’interno della Serie A andrebbe naturalmente a modificare ogni approccio a tale competizione. Si pensi, per esempio, a quanto accadrebbe in sede di scommessa su https://www.22bet.eu.com/, con le quote che probabilmente tenderebbero a diventare meno polarizzate rispetto allo sbilanciamento che sussiste oggi, soprattutto per i match che mettono di fronte i più titolati, con le neopromosse o le provinciali.
Tante critiche, ma in Europa pochi sono come noi
Al netto delle critiche che sono state espresse, appare evidente che, almeno a livello continentale, il calcio italiano goda di una discreta salute. Mentre si attendono le gare di ritorno dei quarti di finale, una tra Milan e Napoli arriverà sicuramente in semifinale di Champions League ed è possibile che ad aggiungersi sia anche l’Inter, vittoriosa sul Benfica per 2 a 0 nella gara di andata. In questo caso, è certo l’approdo di una formazione tricolore nella finale della massima competizione calcistica europea, con un risultato quasi impensabile a inizio stagione.
Qualche speranza sembrano averle anche le squadre italiane in corsa per l’Europa League. La Roma ha perso 1-0 la gara di andata contro il Feyenoord ma mantiene comunque buone chance di ribaltare il risultato al ritorno ed arrivare così tra le prime quattro della competizione. Buone possibilità anche per la Juventus, vincitrice per 1 a 0 in casa contro lo Sporting: la trasferta in terra portoghese non sarà facile, ma i bianconeri partono pur sempre da un vantaggio non sottovalutabile.
Strada più agevole, sembra, per la Fiorentina. In Conference League i viola hanno battuto in trasferta per 4 a 1 il Lech Poznan e, dunque, l’approdo in semifinale sembra essere ad un passo.