Dopo l’ultima esperienza sulla panchina della Fiorentina “l’aeroplanino” Vincenzo Montella in attesa di trovare una nuova squadra da allenare ha deciso di scoprire da vicino le bellezze del nostro Paese. In particolare, in questo fine settimana, il campano Vincenzo Montella ha raggiunto la città di Matera per scoprire dal vivo le bellezze della città dei Sassi, patrimonio mondiale dell’Umanità dal 1993 e capitale europea della cultura 2019. Lo abbiamo incontrato in via delle Beccherie, da Momang, dove si era fermato per un aperitivo con la sua famiglia, la compagna e i suoi due figli. “E’ una città meravigliosa, non l’avevo mai vista prima e sono felice di poterla visitare finalmente insieme alla mia famiglia”.
Michele Capolupo
Di seguito la carriera di Vincenzo Montella e la fotogallery di SassiLive di Montella a Matera (foto www.SassiLive.it)
Vincenzo Montella, nato a Pomigliano d’Arco il 18 giugno 1974, è un allenatore di calcio ed ex calciatore italiano, di ruolo attaccante.
Con la maglia del Genoa ha vinto una Coppa Anglo-Italiana nel 1996. Nel 2001, accasatosi alla Roma, ha vinto uno scudetto e una Supercoppa italiana, mentre con la Nazionale italiana è stato vicecampione d’Europa nel 2000. Con 141 gol in 288 incontri complessivi, si piazza al 33º posto nella classifica dei calciatori più prolifici della storia della Serie A. Il 22 luglio 2013 entra a far parte della hall of fame della Roma.
Nella partita Lazio-Roma della stagione 2001-2002 ha segnato 4 gol, record per il derby della capitale. Ha segnato il maggior numero di doppiette consecutive in Serie A: quattro nella stagione 1996-1997, eguagliando il record di Ettore Puricelli, stabilito nel Bologna della stagione 1940-1941.
Vincenzo Montella nasce a Pomigliano d’Arco e cresce a Castello di Cisterna, entroterra napoletano, da papà operaio dell’Alfasud S.p.A. e mamma casalinga.
A 13 anni viene selezionato dall’Empoli e proprio nella città toscana incontra Rita Iannaccone, che diventa sua moglie e madre di suo figlio Alessio; la coppia si separa nel febbraio 2003. Ha convissuto e attualmente vive con Rachele Di Fiore, ex soubrette televisiva, sposata il 15 agosto 2010 a Las Vegas e da cui ha avuto due figli, Maddalena ed Emanuele.
Il suo soprannome quando giocava era Aeroplanino: dopo ogni gol, mimava, volteggiando a braccia tese, un aereo. Nel 2000, è stato tra i testimonial del videogioco FIFA 2000, dove compariva sulla copertina dell’edizione italiana con la maglia della Nazionale.[1]
Nel 2002 è apparso nel film Volesse il cielo!, di Vincenzo Salemme, durante la scena della partita di calcio tra poliziotti e detenuti. Insieme a lui, altri due calciatori napoletani professionisti come Fabio Cannavaro e Ciro Ferrara.
Gli inizi con Empoli e Genoa
Cresciuto nella scuola calcio San Nicola di Castello di Cisterna, comune dell’entroterra napoletano,[2] nel 1986 approda nel vivaio dell’Empoli. Con la società toscana debutta in Serie C1 nella stagione 1990-1991, rimanendovi per cinque anni e giocando insieme e poi venendo allenato da Luciano Spalletti. Nella stagione 92-93 prima la frattura del perone e successivamente un’infezione virale gli fanno saltare metà stagione in corso e tutta quella dell’annata 93-94. Ritorna finalmente in campo nella stagione 94-95 dove mette a segno ben 17 reti. Nell’estate del 1995 passa in Serie B al Genoa, dove prende vita uno dei suoi tratti distintivi, l’aeroplanino al momento dell’esultanza. L’attaccante segna 21 gol nella sua unica stagione in rossoblù, ottenendo anche l’unico trofeo internazionale della sua carriera, alzando al cielo la Coppa Anglo-Italiana vinta a Wembley per 5-2 sul Port Vale; nell’occasione, suo il terzo gol in mezza rovesciata.
Sampdoria
Montella alla Sampdoria nel 1997, mentre festeggia un gol con la sua iconica esultanza dell’aeroplanino.
Una volta riscattato dalla società empolese,[1] nell’estate del 1996 rimane a Genova cambiando tuttavia casacca, passando a vestire quella blucerchiata della Sampdoria che, acquistandolo per 8,5 miliardi di lire,[3] lo porta al debutto in Serie A. All’esordio in maglia blucerchiata, il 28 agosto 1996 nel derby di Coppa Italia proprio contro il Genoa, è autore di una doppietta. I primi gol in A arrivano il 21 settembre 1996, alla terza giornata, in Roma-Sampdoria, con il ventiduenne attaccante che mette a segno una doppietta che contribuisce alla vittoria contro la sua futura squadra. Dopo aver saltato sei partite per una pubalgia,[4] torna in campo all’undicesima giornata contro il Verona, per poi mettere a segno quattro doppiette consecutive – rispettivamente contro Inter, Vicenza, Udinese e Cagliari –, stabilendo un record per il calcio italiano in coabitazione con Ettore Puricelli. Alla prima stagione coi Doriani, Montella segna 22 gol in 28 partite, miglior risultato di sempre da parte di un esordiente italiano in massima serie, chiudendo secondo nella classifica cannonieri dietro all’atalantino Filippo Inzaghi.
Nella stagione 1997-1998 Montella rimane sugli stessi livelli, siglando 20 gol in 33 partite, tra cui la tripletta del 21 dicembre 1997, la prima in Serie A, nel 6-3 contro il Napoli. Nonostante l’ottima annata e 42 gol in 61 gare in Serie A non riesce a far parte della rosa azzurra guidata da Cesare Maldini per i campionati del mondo in Francia.
All’inizio della stagione 1998-1999 dopo sole due partite ed un gol alla prima di campionato contro l’Udinese, un infortunio alla caviglia tiene fermo il giocatore per 4 mesi. Montella torna in campo a gennaio, mettendo a segno altri 11 gol, tra cui le doppiette contro Fiorentina e Bologna alla trentaduesima e alla trentatreesima giornata, che non riescono però ad evitare la retrocessione della squadra ligure in Serie B. Montella chiude la stagione con 12 gol segnati in 22 partite. L’ottima stagione gli vale l’esordio in nazionale.
Roma
Il neoacquisto Montella alla Roma nel precampionato 1999, in posa con la mascotte del club.
Nell’estate 1999 la Roma lo acquista per 40 miliardi di lire. Il 21 ottobre realizza contro l’IFK Göteborg in Coppa UEFA la sua prima doppietta in campo europeo. nel campionato di Serie A va invece a segno per 18 volte, 2 delle quali nel derby del 21 novembre che i giallorossi vincono per 4-1.
Spesso relegato in panchina dopo l’arrivo di Batistuta, trova comunque modo di farsi notare: nel marzo 2001, mette a segno importanti doppiette per le vittorie con Inter e Brescia. È anche autore del gol che vale il pareggio contro la Juventus, nella partita del 6 maggio. All’ultima giornata di campionato – in cui la Lupa si aggiudica lo scudetto – segna un gol contro il Parma, servendo poi l’assist all’argentino per il 3-1. Appone la propria firma anche sulla Supercoppa italiana, realizzando la seconda delle tre reti con cui i capitolini sconfiggono la Fiorentina. Il derby del 10 marzo 2002 lo vede assoluto protagonista, in quanto autore di un poker.[15] Nella stagione 2004-05, malgrado i risultati nel complesso deludenti, l’attaccante risulta il miglior marcatore stagionale[16]; trovando minor spazio con Spalletti, nel gennaio 2007 è ceduto al Fulham.
Fulham, ritorno alla Sampdoria e ultimi anni
Il 3 gennaio 2007 passa in prestito al Fulham fino a fine stagione. Al debutto segna una doppietta in coppa; a fine stagione conta 10 presenze, con 3 gol.
Il 12 luglio 2007 la Sampdoria, raggiunto l’accordo con la Roma, ingaggia in prestito Montella. All’esordio in campionato del 26 agosto 2007 segna un gol che permette ai blucerchiati di vincere 2-1 nella trasferta di Siena.
Terminato il prestito alla Sampdoria, nella stagione 2008-2009, a 34 anni, torna alla Roma. Totalizza 12 presenze in campionato, 2 in Champions League contro Cluj e Arsenal (contro cui segna uno dei rigori nella gara che sancisce l’eliminazione della Roma agli ottavi di finale) e 1 in Coppa Italia senza realizzare nessuna rete.
Il 2 luglio 2009 annuncia il suo ritiro dal calcio giocato dopo aver segnato 237 reti in partite ufficiali, tra squadre di club e Nazionali.
Nazionale
Esordisce in azzurro nel giugno 1999, poco prima di compiere 25 anni, sotto la gestione di Zoff. Entrato a far parte del gruppo, partecipa all’Europeo 2000 raccogliendo tre presenze.
Il 25 aprile 2001 segna la prima rete in Nazionale, decidendo l’amichevole contro il Sudafrica; il 27 marzo 2002 realizza invece una doppietta all’Inghilterra. Il commissario tecnico Trapattoni lo convoca per il Mondiale asiatico, in cui la punta subentra nella ripresa dell’incontro col Messico. Dopo aver disputato due gare con Lippi in panchina, abbandona la Nazionale nel 2005.
Allenatore
Roma
Montella alla guida della prima squadra romanista nel 2011
Il 2 luglio 2009 diventa l’allenatore della categoria Giovanissimi della Roma. Il 13 febbraio 2010 vince la prima edizione della Viareggio Junior Cup.
Il 21 febbraio 2011, a 36 anni, viene scelto come allenatore della prima squadra in seguito alle dimissioni di Claudio Ranieri,[30] con un ingaggio di 500.000 euro; in caso di qualificazione alla successiva edizione della UEFA Champions League avrebbe guadagnato come premio il 10% del proprio stipendio. Privo del patentino per allenare le prime squadre, e pertanto assistito da Aurelio Andreazzoli (già collaboratore di Luciano Spalletti quando quest’ultimo era l’allenatore dei giallorossi e ancora sotto contratto),[32] esordisce sulla panchina della Roma due giorni dopo nel recupero della partita contro il Bologna rinviata per neve il 30 gennaio e valida per la 22ª giornata, incontro vinto dai giallorossi per 1-0. Il 13 marzo 2011, battendo la Lazio per 2-0, vince il suo primo derby da allenatore. Dopo aver portato la squadra al sesto posto finale in campionato e in semifinale di Coppa Italia, la Roma decide di sostituirlo con Luis Enrique.
Catania
Il 9 giugno 2011 diviene l’allenatore del Catania in Serie A; ottenendo la salvezza a fine campionato. Il 19 aprile 2012 vince il premio di “Miglior Allenatore del Mese” di marzo.
Dopo essere arrivato 11º in campionato con il nuovo record di punti, quota 48, il 4 giugno il Catania annuncia di aver trovato un accordo di massima per l’interruzione del rapporto con l’allenatore campano.
Fiorentina
L’11 giugno 2012 diventa l’allenatore della Fiorentina, allora nell’era Della Valle. La sua squadra apre la stagione con un vittoria per 2-1 sull’Udinese. A Firenze il tecnico plasma una squadra che ruota intorno ad un centrocampo molto tecnico formato da Aquilani, Pizarro e Borja Valero, integrato con i giovani attaccanti Ljajic e Jovetic. L’annata è molto positiva per la Fiorentina, che mette in mostra uno dei migliori collettivi della Serie A, e conclude la stagione al quarto posto con 70 punti (miglior punteggio a parte le penalizzazioni delle stagioni 2005-2006 e 2006-2007). Mentre in Coppa Italia arriva fino ai quarti di finale venendo eliminato dalla Roma. Al termine del campionato, Montella viene insignito del Premio Nazionale Enzo Bearzot. Il 28 maggio 2013 ad Amalfi gli viene assegnato il premio “Panchina giusta” nel corso del meeting Football Leader organizzato dall’Assoallenatori.
Nella stagione seguente perde la finale di Coppa Italia contro il Napoli, arriva fino agli ottavi di finale di Europa League venendo eliminato dalla Juventus e si piazza di nuovo 4º in campionato con 65 punti.
Nell’annata 2014-2015 viene eliminato nelle semifinali di Coppa Italia dalla Juventus e di Europa League dal Siviglia e in campionato arriva ancora al 4º posto. L’8 giugno 2015, con un comunicato sul proprio sito ufficiale, la Fiorentina lo esonera a causa del suo comportamento, dopo alcune dichiarazioni del tecnico contro la società a riguardo delle clausole contrattuali.
Sampdoria
Liberatosi dal club viola senza il pagamento della clausola di rescissione da 5 milioni di euro, il 15 novembre 2015, subentrando al posto dell’esonerato Walter Zenga, diventa il nuovo allenatore della Sampdoria.[44][45] Esordisce sulla panchina blucerchiata il 22 novembre 2015 nella partita persa 1-0 contro l’Udinese. Dopo le quattro sconfitte tra Serie A e Coppa Italia, trova i primi punti contro la Lazio il 14 dicembre (1-1) e la prima vittoria contro il Palermo il 20 dicembre (2-0). La stagione si rivela molto complicata per la Sampdoria guidata da Montella, che alla fine si salva e ottiene il 15º posto in classifica con 40 punti. le parti decidono quindi di interrompere il rapporto anticipatamente.
Milan
Montella al Milan nell’estate 2016
Il 30 giugno 2016 il Milan annuncia l’ingaggio di Montella come nuovo allenatore rossonero, con decorrenza a partire dal 1º luglio seguente. Alla prima di campionato il suo Milan registra un successo per 3-2 contro il Torino. Il 22 ottobre 2016, a San Siro, fa sua 1-0 la classica contro la Juventus grazie alla rete di Manuel Locatelli. Il successivo 23 dicembre, sempre contro la formazione bianconera, vince a Doha la Supercoppa italiana trionfando ai tiri di rigore: per l’allenatore campano è il primo trofeo, e il ventinovesimo in 30 anni dell’era Berlusconi al Milan; rimane tuttavia questo, a posteriori, uno dei pochi acuti nei turbolenti e deludenti anni 2010 rossoneri. Il campionato 2016-2017 viene chiuso al sesto posto e, pur avendo riportato la squadra meneghina in Europa dopo 3 anni e mezzo di assenza, grazie alla qualificazione ai preliminari di Europa League, il piazzamento non riesce a soddisfare appieno l’ambiente rossonero.
All’inizio dell’annata seguente, il 26 settembre 2017 Montella si separa dal suo storico preparatore atletico Emanuele Marra. Il successivo 27 novembre, all’indomani del pareggio casalingo contro il Torino e con la squadra relegata al settimo posto della classifica, stante le mancate aspettative di vertice del club (anche a fronte di un fastoso mercato estivo), viene esonerato dalla società e sostituto da Gennaro Gattuso.
Siviglia
Il 30 dicembre 2017 è nominato nuovo allenatore del Siviglia. Dopo la vittoria al debutto contro il Cádiz agli ottavi di Coppa del Re per 0-2, il 6 gennaio, alla prima di campionato, perde il derby casalingo contro il Betis per 3-5. Nonostante in campionato il suo Siviglia non vada alla grande, con un quarto posto che viene compromesso dalla sconfitta contro il diretto avversario Valencia, in Coppa del Re e in Champions League il cammino è da sogno: nella prima Montella porta il Siviglia in finale, dopo aver eliminato Cadice agli ottavi, Atletico Madrid ai quarti e Leganes in semifinale; nella seconda riesce nell’impresa di battere il Manchester United agli ottavi con un risultato complessivo di 2-1 (clamorosa vittoria ad Old Trafford dopo uno 0-0 a Siviglia), portando così il Siviglia per la seconda volta nella sua storia ai quarti di finale, (dopo il precedente della stagione 1957-58 in Coppa dei Campioni), venendo poi eliminato dal Bayern Monaco.
Il 28 aprile 2018, a causa della sconfitta per 2-1 a Valencia contro il Levante, è esonerato dopo una serie di nove partite senza vittoria comprendente cinque sconfitte, inclusa la disfatta (0-5) in finale di Coppa del Re contro il Barcellona, con la squadra all’ottavo posto in campionato ed a rischio di mancata qualificazione alla successiva Europa League. Al suo posto viene chiamato Joaquín Caparrós.
Ritorno alla Fiorentina
Il 10 aprile 2019 ritorna dopo quattro anni alla Fiorentina, in sostituzione del dimissionario Stefano Pioli.[51] Quattro giorni dopo, al suo secondo debutto sulla panchina viola, pareggia per 0-0 contro il Bologna.[52] In seguito la squadra viola inanella una serie di cinque sconfitte[53][54] consecutive in campionato (sei con la semifinale di ritorno con l’Atalanta di Coppa Italia)[55] che la portano a lottare per la salvezza all’ultima giornata dove riesce comunque a centrare l’obiettivo dopo il pareggio per 0-0 con il Genoa.[56] Il 14 giugno 2019 viene confermato sulla panchina viola dal nuovo proprietario del club Rocco Commisso.
Il 24 agosto, in occasione di Fiorentina-Napoli, diviene il primo allenatore di Serie A a prendere un cartellino giallo. Il 21 dicembre seguente, dopo la sconfitta per 1-4 contro la Roma e dopo un’esperienza contrassegnata da risultati molto deludenti (solo 4 vittorie su 24 partite di campionato nella sua seconda gestione), viene esonerato.