Nella dodicesima giornata del campionato di Lega Pro girone C sono le vespe di Castellamare di Stabia a capitalizzare al massimo la prestazione positiva offerta sul campo del Catanzaro. La vittoria della Juve Stabia consente alle vespe di allungare a 3 i punti di vantaggio sulle immediate inseguitric, Matera, Lecce e Foggia, che pareggiano rispettivamente sui campi di Messina, Fondi e allo Zaccheria contro il Catania. Di seguito il punto a cura di Pippo Franzò.
CATANZARO – JUVE STABIA 0 – 2 La Juve Stabia non accenna a mollare, e conquista tre punti importanti in classifica che gli permettono di allungare sulle dirette inseguitrici, che hanno pareggiato tutte, distanziandoli di ben tre punti. Gli allenatori Zavettieri per i padroni di casa, e Fontana per gli ospiti sono due ex che vogliono giocare bene contro le loro ex squadre. Il primo tempo si gioca con capovolgimenti di fronte continui. Potrebbe passare anche in vantaggio la squadra di Zavattieri al 18’ con Prestia ma il suo colpo di testa colpisce il palo. Il Catanzaro riesce a tenere per circa mezzora ma dopo la superiorità tecnica dei giocatori campani prevale, e Ripa mette a segno il suo settimo gol.
Marotta crossa in modo preciso per l’attaccante che di testa supera Di Bari e mette in rete. Le vespe continuano a giocare bene a centrocampo, e in attacco, mentre la difesa è orchestrata da un superlativo Atanasov. Nella ripresa, passano dieci minuti e va ancora in gol la Juve Stabia con Sandomenico, grazie ad un errore a centrocampo da Carcione che sbaglia un passaggio, ne approfitta Capodaglio che serve subito Sandomenico che supera il suo diretto avversario, e dal limite tira un perfetto rasoterra che trafigge Grandi. La reazione del Catanzaro non impensierisce Ripa e compagni, anzi Del Sante avrebbe potuto portare a tre le marcature nei minuti di recupero ma il suo tiro si stampa sul palo. In virtù dei pareggi delle dirette inseguitrici, la Juve Stabia si gode il primato ed allunga con tre punti. Troppo presto per parlare di fuga ma nel contesto promozione entra di diritto anche la squadra gialloblù.
FONDI – LECCE 2 – 2 Partita dai mille volti, con un inizio scintillante da parte del Lecce che da subito, appena 24 secondi, va in rete con il suo capocannoniere Torremino. Al 21’ al Fondi viene annullato un gol, ma la squadra di Padalino al 26’ riesce a mettere a segno la seconda rete con Palicci. Sembrerebbe una gara in discesa per la squadra pugliese ma non era prevista la reazione del Fondi. Pochesci cambia qualcosa tatticamente e qualche giocatore, puntando diritto in avanti. Il Lecce perde quota ed il gioco passa in mano ai padroni di casa, e prima che si chiude il primo tempo segna Squillace anche se con il contributo di una deviazione. Passano due minuti, siamo in pieno recupero, e il Fondi perviene al pareggio con Bombaci. Tutto da rifare nella ripresa per il Lecce che sembrava avere la gara in pugno.
Il Fondi diventa padrone del campo e riesce ad impensierire seriamente la difesa leccese, tanto che più volte rischia di capitolare. Bleve deve fare gli straordinari per tenere la porta imbattuta tanto da commettere fallo, fuori area, da cartellino rosso su Calderini lanciato a rete. In porta va Mancosu e salva la rete su un’incursione di un attaccante di casa. Si chiude l’incontro con un pareggio ma resta l’amaro in bocca al Fondi che nella seconda parte della gara avrebbe meritato sicuramente qualche gol. Si salva il Lecce, e il punto può considerarsi guadagnato, vista la gara in tutti i suoi espetti nei novanta minuti.
FOGGIA – CATANIA 0 – 0 Il Foggia non riesce ad avere ragione su un Catania venuto allo Zaccaria per tentare il colpaccio. Rigoli dal primo minuto gioca in avanti cerca il gol per sbloccare l’incontro, e lo avrebbe trovato con Fornito con un tiro in acrobazia, che prende prima la traversa e poi il palo prima di andare fuori, solo che per l’arbitro, il signor Piscopo di Imperia la palla non ha varcato la linea di porta, e quindi si continua a giocare. Nella ripresa il tecnico etneo capisce che non è giornata per le grandi imprese, e chiude la squadra a riccio, cercando di portare a casa almeno un punto. Il Foggia non aspettava altro, e va avanti con le solite triangolazioni che portano al tiro ora Chiricò, ora Sarno, subentrato a Mazza nei primi minuti della ripresa. A dare una mano a Rigoli ci pensa Pisseri che si veste da superman e para l’impossibile su due tiri insidiosi di Chiricò. Per il Catania una sola azione da rete con il capitano Biagianti che in tuffo manda di poco a lato. La gara si avvicina verso la fine ma con il Foggia mai domo, infatti, Riverola dalla distanza lascia partire un bolide che è indirizzato nel sette, ma Pisseri fa un altro prodigio. Si chiude l’incontro con il nulla di fatto. Un punto per il Catania che fa muovere la classifica contro una forte squadra, mentre per il Foggia una buona occasione sprecata per avvicinarsi sempre più alla Juve Stabia. Il Campionato è lungo e Stroppa non demorde.
MESSINA – MATERA 0 – 0 Il Matera ha constatato a proprie spese che il Messina non è proprio cosi limitato come potrebbero dimostrare gli undici punti in classifica. Il Messina ha un buon organico, con gente come Pozzebon e Rea che hanno giocato in serie cadetta, bastava soltanto che ai giocatori gli fosse assegnato il giusto ruolo, e qualche accorgimento tattico ben preciso. La venuta di Lucarelli sulla panchina dei giallorossi è stata utile, poiché il tecnico livornese in queste poche partite sembra aver indicato la via giusta ai problemi che affliggevano il Messina.
Che dire del Matera che gioca quasi a memoria, che mette in mostra un bel calcio a vedersi in ogni gara? A nostro modo di vedere, pensiamo che si trascina un problema sin dall’inizio del campionato, per una squadra che vuole puntare al salto di categoria. Non possiede la panchina lunga, e non possiede un centravanti puro dopo Infantino, ancora fuori dai rettangoli di gioco per infortunio. Negro funge da falsa prima punta, e non basta solo lui se si vuole concretizzare tutto il lavoro che i ragazzi di Auteri svolgono in ogni partita. Questa volta Auteri ha trovato un Messina ben abbottonato che non ha lasciato nessun spazio al gioco offensivo dei suoi ragazzi. Alla riapertura del calciomercato al Matera basterà prendere una punta di categoria per aspirare oltre al secondo posto.
REGGINA – SIRACUSA 0 – 2 Anche per il Siracusa è arrivata la prima vittoria esterna, e su un campo non proprio facile: il Granillo di Reggio Calabria. La squadra azzurra ha disputato una gara eccellente sia come disciplina tattica che come rendimento. Questa volta non ci sono state pause che avrebbero permesso gli avversari di andare in gol, come è successo altre volte, ma c’è stato un gioco continuo per tutto l’arco della gara che ha portato il Siracusa a segnare due reti, con Longoni al 22’, e al 67’ con Valente anche se ne sono state sciupate altrettante dopo, che ancora gridano vendetta. Dall’altra parte la Reggina ha fatto una gara decisamente non proprio attenta contro un Siracusa che giocava a difendersi per poi ripartire in velocità, e trovare cosi ampi spazi nei pressi dell’area amaranto. Karl Zeman non è riuscito a porre rimedio al gioco del Siracusa, che come detto, ha brillato in tutti i reparti. Una vittoria, quella aretusea, che fa salire di parecchio la classifica, e fortifica il morale non solo ai giocatori ma anche al tecnico che finalmente sembra avere trovato la quadratura del cerchio come gioco.
COSENZA – CASERTANA 1- 2 La vittoria la Casertana l’ha costruita su due palle inattive nei novanta minuti di gioco. Un gol su punizione e uno su rigore, mentre il gol che aveva portato al momentaneo vantaggio i silani era stato messo a segno da Cacetta. Una gara che ha visto il Cosenza giocare bene, passare in vantaggio al 22’con Cacetta che raccoglie di testa un bel cross da calcio d’angolo di Criaco. Prima che abbia fine la prima parte della gara Ramon segna un bellissimo gol su punizione all’incrocio dei pali e riporta in parità la gara. Nella ripresa, dopo un perfetto equilibrio tattico delle due squadre, nei minuti di recupero Perina in uscita travolge Corado ed è rigore. Tira Carlini e segna. Vittoria un po’ fortunata per i falchetti campani, mentre per il Cosenza si profila una settimana di contestazione da parte dei tifosi per la terza sconfitta consecutiva sotto la guida di Roselli.
FRANCAVILLA – MONOPOLI 0 – 0 Il derby pugliese si è concluso con la divisione della posta in palio. Emozioni pochissime fra due squadre che avevano assenze importanti dal centrocampo in su. Nel primo tempo una traversa colpita da Ferrara per il Monopoli, poi a seguire una buona occasione di Nzola che da due passi dalla porta non è riuscito ad impattare a rete. Nella ripresa gioco a centrocampo con continui capovolgimenti di fronte senza esito fino alla fine.
FIDELIS ANDRIA – VIBONESE 0 – 0 Partita senza troppi entusiasmi da entrambe le squadre nel primo tempo. Si è visto solo qualche giocata di un singolo calciatore ma niente trama di gioco che portasse sotto rete. Nella ripresa qualche emozione in più: al 54’ Cianci conclude malissimo a due passi dalla porta avversaria. Risposta della Vibonese che con Cogliati sciupa una buona occasione da rete: solo davanti al portiere calcia debolmente e l’azione sfuma. Nel finale di partita per l’Andria due buone occasione sciupate da Mancino e Klaric.
AKRAGAS – MELFI 1 – 1 Ennesimo pareggio fra due squadre che cercavano la vittoria. I padroni di casa non vincevano da oltre 40 giorni, mentre il Melfi, ultimo in classifica, dalla prima giornata. Una gara che alla fine si è aperta e chiusa nel giro di pochi minuti, infatti, le due reti sono scaturite con un botta e risposta nel giro di due minuti.
Va a segno per prima l’Akragas al 20’ con Cazè che corregge subito in rete un corner. Passano due minuti e pareggia il Melfi per un errore di Pane che non calcola bene il tempo ed esce a vuoto, mettendo De Vena nelle condizioni di segnare a porta sguarnita. I padroni di casa cercano la vittoria macinando gioco ma riescono solo a prendere due legni con Marino e Coppola. Classifica precaria per il Melfi, mentre il cammino dell’Akragas ha troppi pareggi in questa fase finale del girone di andata, anche se la salvezza per la squadra agrigentina resta l’obiettivo primario.
PAGANESE – TARANTO 2 – 0 La Paganese vince sul Taranto ma ha rischiato con il rigore assegnato al Taranto quando ancora si era sull’uno a zero. Marruocco para il rigore da Magnaghi, festeggiando ottimamente la sua centesima gara. La Paganese parte subito bene, e già al 3’ va in gol. L’azione nasce da un tiro insidioso di Deli, respinge alla meno peggio Maurantonio, la sfera arriva sui piedi di Reginaldo che non ha difficoltà ad insaccare. Al 9’ l’azione del rigore, Magnaghi viene atterrato da Alcibiade in area ed è rigore, s’incarica al tiro lo stesso giocatore ma il numero uno nerostellato para. Nella ripresa passano 3 minuti ed ecco arrivare la seconda rete da parte della Paganese. Maiorano mette in rete in spaccata su assist di Della Corte. Il Taranto non ha una buona reazione, tanto che la Paganese riesce a contenerli per tutto il secondo tempo senza correre grossi rischi. Verso la fine la squadra di casa sciupa la palla per la terza rete.
Nella foto di Giovanni Isolino l’ingresso in campo di Messina e Matera