Per fare il punto sullo stato di salute del Matera Calcio in vista del match a Bisceglie in sala stampa è arrivato nel pomeriggio il centrocampista sinistro Antonio Sepe. 26 anni, nato a Montevideo da genitori italiani, Sepe ha giocato quattro delle ultime cinque stagioni nel nostro Paese e ha maturato un’esperienza nel massimo campionato della Lituania. Di seguito l’intervista rilasciata ai giornalisti.
Ti senti più terzino sinistro o centrocampista? “Sono nato terzino sinistro e poi mi hanno adattato da quinto di centrocampista, ruolo in cui mi trovo molto bene. Certamente qualche partita in cui c’era bisogno ho fatto anche il terzo di difesa ma ovviamente sono più quinto di centrocampista secondo me anche se non ho problema a fare il terzo”
La scelta di Matera per te cosa rappresenta? “Mi avevano proposto di andare all’estero ma non c’è stato l’accordo e sono felice di poter restare in Italia, in cui mi trovo da cinque anni. Io sono nato in Uruguay da genitori italiani, mio padre è di Avellino e mia madre è di Cosenza”.
Accetteresti di giocare a destra anche se sei mancino? “A destra ho giocato pochissime volte, essendo il mio piede forte il sinistro penso che mi trovo meglio a sinistra ma io sono sempre a disposizione del mister e accetto ogni proposta”.
Come state preparando la trasferta di Bisceglie, contro una squadra diversa da quella affrontata in Coppa Italia? “Sappiamo tutti che il Bisceglie si è rafforzato, ha preso dei nuovi giocatori e noi dobbiamo affrontarla con la massima concentrazione, allenandoci a mille all’ora come stiamo facendo sempre”.
Cosa non ha funzionato a Vibo? “Io non voglio parlare di sfortuna ma noi penso che abbiamo fatto una grande partita, come avete visto abbiamo dominato noi, ma chiamatela distrazione, abbiamo preso questa ripartenza e abbiamo subito gol ma penso che abbiamo creato tante occasioni da gol anche se purtroppo non l’abbiamo messa dentro. Da questa settimana in poi abbiamo capito che dobbiamo essere concentrati non al 100% ma al 1000%”.
Secondo te la squadra è un po’ fragile caratterialmente, visto che quando è passata in svantaggio non è mai riuscita a reagire in maniera adeguata, sia a Lentini che a Vibo”. “Io non la considero fragile, penso che è una questione di esperienza, la squadra è giovane, ci sono tanti ragazzi che non hanno fatto mai la C, oppure che hanno fatto la C tanti anni fa e poi sono andati in D e adesso sono rientrati in C. I ragazzi più grandi che hanno esperienza in serie C devono far crescere i più giovani, che hanno meno esperienza, affinchè possano acquisire quella furbizia necessaria per pareggiare e vincere le partite”.
Dove hai giocato negli ultimi cinque anni? “Io sono arrivato in Italia nel dicembre 2013 e ho sono andato a Bra, in una squadra di Eccellenza. Poi sono andato in Lituania per giocare in serie A. Poi sono rientrato in Italia e ho giocato nuovamente in Eccellenza a Otranto, perchè ho avuto un problema con il transfert. A Otranto mi ha chiamato il mio attuale procuratore Domenico Cecere che mi ha portato in Lega Pro, prima ad Agrigento per giocare con l’Akragas e poi lo scorso anno a Catanzaro”.
Cosa manca al Matera per fare risultato? “Dobbiamo capire che il campionato di serie C è tosto, ci sono squadre rognose, quadrate, che non giocano la palla come ha fatto il Vibo che non provava a giocare ma calciava lungo e accorciava. Quindi dobbiamo mettere più grinta, più cattiveria agonistica ed essere concentrati al 100% e dare in campo il 1000 per cento.
Quel gol preso a fine primo tempo a Vibo è frutto di deconcentrazione? “Secondo me il primo tempo doveva essere già finito ma senza trovare alibi noi abbiamo pagato in furbizia ed esperienza e queste cose le dobbiamo prendere subito, sopratutto i giovani. Ma in settimana ci stiamo allenando bene e con il lavoro la squadra migliorerà sicuramente anche sotto questi aspetti”.
Michele Capolupo
Nella foto Antonio Sepe (foto www.SassiLive.it)