Vito Ripoli, già presidente del Fc Matera per otto stagioni consecutive fino al campionato di serie D 2003-2004, ha promosso uuna conferenza stampa presso il suo studio legale per tracciare un bilancio del lavoro svolto nelle ultime tre settimane dopo aver accettato l’incarico affidatogli dal patron del Matera Calcio, Saverio Columella, per favorire l’ingresso di nuovi imprenditori nella società biancoazzurra o individuare una nuova cordata interessata a rilevare il club che dal 2012 è guidato dall’imprenditore di Altamura.
Entro il 30 giugno il Matera deve chiedere l’iscrizione al quinto campionato consecutivo nei professionisti, iscrizione che sarà garantita in ogni caso dal patron Saverio Columella.
Ma cosa è successo nelle ultime tre settimane? Ripoli svela tutto quello che è accaduto: “Columella mi ha chiesto di allargare la società e quindi di sondare la disponibilità ad entrare in società per condividere il suo progetto. Mi ha chiesto anche di fare un organigramma e ha chiesto anche a me di entrare in società ma io ho risposto negativamente per motivi professionali. Ho dato comunque la disponibilità a questa ricerca di imprenditori. Conoscendo i miei polli non mi sono meravigliato quando il telefono invece di squillare è rimasto muto perchè se ci fosse stato grandissimo interesse io dovevo ricevere le telefonate. Ma siccome ci sono passato da queste situazioni e ho maturato diverse esperienze mi sono messo alla ricerca io di questi possibili nuovi soci. La risposta è stata unanime da tutti quelli da me interpellati e non mi sono fermato alla città di Matera ma sono andato anche in provincia, precisamente a Policoro, perchè io sono di origine policorese. Pur riconoscendo il lavoro fatto da Columella in questi sette anni, perchè è stato degno di nota, Columella ci ha fatto divertire e ha fatto campionati di spessore, nessuno ha manifestato la volontà di condividere il progetto attuale della società. Il mio compito poteva finire qui ma siccome con il patron avevamo parlato a 360 gradi mi sono spinto oltre, perchè man mano che parlavo con gli imprenditori veniva fuori la disponibilità ad un nuovo progetto e non di condividere quello di Columella. Mi sono confrontato quindi con Columella se ci fosse questa disponibilità. In particolare l’ho incontrato nel pomeriggio di sabato 16 giugno e gli ho detto che “nessun vuole condividere il tuo progetto ma parlando con loro è nata la possibilità di intraprendere un nuovo cammino”. Dovevo farlo per sapere se da parte sua c’era la disponibilità ad un’eventuale cessione della società. Lui mi ha detto che il bilancio della società è zero, cioè crediti certificati dalla Lega pari ai debiti della società. Si tratta di una società di serie C e non è semplice arrivarci, io so cosa vuol dire e so cosa si spende. Columella mi diceva che la valutazione della società coincideva con il valore del titolo sportivo anche se federalmente non è commerciabile il titolo sportivo e il valore dei giocatori sotto contratto. Mi ha dato una valutazione economica della società. Io ho risposto che gli imprenditori interessati ad un nuovo progetto secondo quello che ho percepito erano disposti a versare meno della metà rispetto alla richiesta che mi comunicava Columella. Nessuno mi ha fatto cifre, è bene precisarlo. Quando si parla di un valore di titolo sportivo si parla di una forbice che c’è tra entrate e uscite per vincere un campionato di serie D, anche perchè per arrivare in C ci vuole una decina di anni. Stiamo parlando di una serie C che ha una visibilità diversa da quella degli anni scorsi, tra l’altro ci saranno anche le seconde squadre di serie A. Da Columella mi aspettavo una risposta di questo genere, tipo “lasciamo stare”, invece mi ha detto di andare sul concreto e mi ha chiesto di ottenere una caparra con cui dimostravano di avere questo interesse a rilevare la società. Gli imprenditori dovevano quindi consegnarmi un assegno intestato a me e non a Saverio Columella o alla società del Matera. Mi ha detto: “Ci sediamo a tavolino, possiamo anche fare un preliminare e una soluzione la troviamo”.
Sulla base di questa accertata disponibilità ad un’eventuale cessione della società Columella ha precisato di essere sempre disposto a documentare che il bilancio della società è zero. Mi ha detto: “Attendo però un’offerta concreta prima di mettere in piazza i conti della società”. Nella mattinata di lunedì 18 giugno ho parlato con un imprenditore capofila o socio di riferimento che mi aveva dato una disponibilità importante nell’ipotesi di rilevare la società diventando socio di maggioranza. Questo imprenditore però mi aveva detto fin dal primo momento che questa operazione voleva farlo insieme agli altri. Mi ha detto: “Ti dò una disponibilità x, importante e non di poco conto” e ha chiesto a me di trovare dei compagni di cordata. Forte di questa disponibilità ho cominciato a contattare persone. Sono andato in provincia, mi ha fatto compagnia il tifoso e amico Mimmo Fiore che è qui e testimone di quello che dico e ho chiesto agli imprenditori un impegno finanziario non superiore a 50 mila euro, a ciascuno di quelli interpellati. Abbiamo giocato a carte scoperte, ho detto a tutti chi era il capofila e ho detto a tutti chi erano gli altri componenti della cordata. In provincia ho raccolto due adesioni nella giornata di lunedì 18 giugno, un’altra persona era fuori ma ha detto che ne potevamo parlare e si impegnava a dare una sponsorizzazione. A Matera ho trovato un altro imprenditore, tre indecisi ma più per il si che per il no per quella che è stata la mia percezione e sempre a Matera ho trovato un imprenditore importante che era disposto a dare una sponsorizzazione di una cifra non dico pari ma quasi a quello dell’impegno finanziario richiesto e un altro imprenditore per una cifra inferiore sempre a livello di sponsorizzazione. Ovviamente era necessario fissare un incontro con i nove imprenditori coinvolti e avevamo fissato un incontro con me nella giornata di venerdì 22 giugno. Per un motivo o per un altro ma non c’è cattiveria in queste cose, probabilmente perchè qualcuno di loro aveva un impegno, l’incontro è saltato. Avevano dato la disponibilità l’imprenditore capofila, i due di Policoro avevano delegato la mia persona, quello di Matera era disponibile, mancavano i tre indecisi per altri impegni presi. Ovviamente quando abbiamo fatto il discorso iniziale con Columella ci siamo dati un termine perchè c’è una stagione da programmare. Purtroppo tutta questa storia ha avuto un grosso limite, il tempo. Se questa disponibilità mi fosse stata data due mesi fa credo che l’esito sarebbe stato diverso, nel momento in cui è saltato l’incontro io ho chiamato Columella e gli ho detto che la riunione slitta necessariamente alla prossima settimana ma ad oggi la caparra non c’è l’ho e quindi gli ho detto “ritieniti libero di fare quello che ritieni opportuno”. Se i tre indecisi non si decidono non c’è nessuna riunione da fare, quindi si parla di uno slittamento virtuale. Il futuro del calcio materano ad oggi dipende solo da Columella, che mi ha detto che avrebbe fatto un comunicato stampa o una conferenza stampa nei prossimi giorni. Se Columella non iscrive la squadra al campionato il calcio a Matera è finito e qui c’è il rammarico da tifoso. Tra l’altro c’è un adempimento che scade domani ma è chiaro che si può sempre recuperare con un ricorso. Se avessi la disponibilità finanziaria per acquistare il Matera oggi non ci avrei pensato più di due minuti. L’ho fatto nel 1998 quando ho rilevato l’Atletico Matera. Voglio dire semplicemente che quando si vuole una cosa non ci si può mettere troppo tempo a decidere. Qui non si riesce a comprendere che stiamo parlando di serie C e se il Matera non si iscrive per ritornarci in serie C ci vogliono almeno dieci anni, lo insegna la nostra storia, quella dei cugini, del Taranto. La serie D è il campionato più difficile da vincere in Italia. Perdere una C è una cosa assurda sopratutto nell’anno in cui questa città bellissima, straordinaria che non ha bisogno di sponsorizzazioni di politici, diventa capitale europea della cultura. E noi che facciamo? Perdiamo la squadra di calcio, perdiamo la serie C. Il discorso che deve capire la gente è che per fare calcio non ci deve essere solo la passione ma anche l’obbligo sociale di ridare alla città quello che la città ti ha consentito di avere. Bisognerebbe prendere un po’ di coscienza sociale, la famosa materanità che tanto viene decantata ma che alla prova dei fatti rimane solo verbale e fare atti concreti. Per iscrivere una squadra in serie C occorrono 60 mila euro per l’iscrizione e 350 mila euro per la fidejussione, salvo che non si supera il milione di euro lordo per i contratti dei giocatori, in quel caso aumenta del 40%.”.
Michele Capolupo
La fotogallery della conferenza stampa (foto www.SassiLive.it)
Intanto un sentito ringraziamento al vecchio cuore biancoazzurro avv. Ripoli e a chi deciderà di sposare il progetto Matera. Toccherà ai tifosi in seguito, rispondere alla chiamata del cuore.
Fino alla fine FORZA MATERA!
Chissà perché nessun imprenditore ha voglia di lavorare con Columella!!! Per caso hanno paura di…infettarsi??? Proprio non li capisco…Eppure non mi sembra che Columella abbia fatto del male alla città di Matera! Anzi….
Se Columella non iscrive la squadra sarà la ciliegina sulla torta al suo fallimento che ormai da due anni si sta concretizzando. Altro che grazie.
E’ inutile che si continui a girarci attorno la strada per poter uscire la conosce soltanto e solo Columella.Un ringraziamento particolare va fatto all’Avvocato Ripoli per l’impegno profuso affinché si potesse raggiungere un accordo con alcuni imprenditori di Matera e zone limitrofe che hanno accarezzato l’idea di poter rilevare il Matera Calcio. Sta di fatto però che quando si arrivi al sodo ognuno di loro con una scusa o altro fa marcia indietro. Adesso cosa c’è soltanto da sperare che il Patron faccia qualche salto mortale per pianificare questa situazione che si é venuta a creare oppure sperare che all’ultimo momento titolari di grosse Aziende che si sono inserite in questa Città come Natuzzi Calia ecc affiancherebbero la Tradeco di Saverio Columella. Per tutti quei signori che da tempo hanno contestato il Presidente forse ora non parleranno più e si convinceranno che nonostante i difetti di Saverio solo e soltanto lui in questi ultimi anni ci ha fatto vedere il calcio che conta nella Città Capitale della Cultura 2019.
Pasquale Fontana