Al termine della sfida tra Matera e Catanzaro ecco l’intervista rilasciata dal tecnico Auteri, uno degli ex di turno.
Mister, partiamo dall’abbraccio ad inizio partita con uno dei giocatori che lo scorso anno era nel Matera, parliamo di Mattera, ti abbiamo visto emozionato, come è andata? “Mi ha fatto enorme piacere, queste cose fanno parte del percorso di vita. Io sono stato benissimo a Matera, sono stato trattato molto bene e questa sera ho fatto fatica ad essere me stesso, a calarmi nella gara agonistica, poi sono un caratteriale. Poi piano piano l’ho fatto ma all’inizio mi sono emozionato e sono stato in difficoltà. Ringrazio ancora una volta tutti per l’accoglienza e per l’affetto, non sono mai tanti, mi auguro che le cose di qui in avanti possano migliorare”.
Sulla partita? “Il risultato complessivamente è giusto, perchè il Matera ha lottato, ha combattuto, è una buona squadra, lo sapevo già. Sono state occasioni dall’una e dall’altra parte, forse noi siamo stati più lineari rispetto a loro, diciamo che siamo stati compatti e bravi a ripartire, complessivamente abbiamo creato qualcosa in più ma poi il Matera con questi palloni lunghi su questo campo ci ha messo in difficoltà. Si ripetevano i calci d’angolo, era molto difficile e non è colpa di nessuno. Era difficile giocare su questo terreno di gioco perchè i giocatori rischiano anche di farsi male, oggi era veramente pesante, pesantissimo, anche da noi c’è tutta una fascia molto pesante. E allora tutti i contenuti tecnici tendono ad annullarsi. Credo che il risultato si possa anche accettare”.
Il campo di gioco se l’aspettava così? “Era molto pesante perchè ha piovuto e non si stava in piedi, si faceva fatica a calciare la palla. Poi la partita è stata anche intensa per 75 per merito delle due squadre, è stata una partita complessivamente bella, un po’ penalizzata dalle condizioni del campo, io dico che questo pareggio lo dobbiamo accettare. Non voglio parlare degli episodi ma avete visto che su Riggio c’era qualcosa di clamoroso, non era una trattenuta di un attimo ma per tre secondi e per l’arbitro era impossibile non vederlo ma ha scelto così, ripeto il risultato lo accettiamo, perchè fuori casa arriva contro una buona squadra contro il Matera”.
Ritiene che il Matera possa raggiungere l’obiettivo della salvezza? “Non lo so, di certo ci sono stati punti di penalizzazione e se ce ne saranno altri diventa molto difficile. Si va sulla recidiva. La squadra avrebbe la struttura per potersi salvare, ma se ce ne saranno altri diventa molto difficile, perchè c’è da lottare punto a punto e quando te ne tolgono tardi si può perdere il senso di appartenenza. Mi auguro che non ci siano più problemi perchè da un anno ce ne sono tanti qui”.
Gli spalti semivuoti dello stadio cosa ti hanno fatto pensare? “Gli spalti sono figli delle situazioni, delle estati tormentate, dei passaggi societari, io dico che il calcio è un capitale importante di Matera e andrebbe salvaguardato meglio. Io vedo sempre le stesse cose, purtroppo non sono un cittadino di Matera ma qui la politica cosa fa per il calcio. Si dimentica che il calcio è un veicolo fondamentale, è uno specchio, è un’immagine, Matera è capitale europea della cultura e ancora siamo qui ad assistere a delle tarantelle, ma cosa fanno i politici? Sono ottusi, non capisco che il calcio è uno specchio dei valori dello sport, è impensabile, è inconcepibile abbandonare. Vedo sempre le solite cose, le solite strutture, le solite problematiche. Se io fossi cittadino di Matera farei pure comizi in piazza”.
Chi se la giocherà con il Catanzaro per il salto di categoria? “E’ molto difficile. Catanzaro è una squadra giovane, tutti dicono è una squadra costruita per vincere, poi vai a vedere il budget è la metà rispetto alle altre. vedi l’età media è abbiamo 25 anni e mezzo. Vedi il percorso precedente di tanti giocatori che alleno e non hanno avuto grandi esperienze, abbiamo stabilito un progetto di due anni e in questo momento la Juve Stabia va come un missile e infila tutti gli episodi favorevolissimi, io credo che poi cambierà, vediamo ma è molto difficile”.
Michele Capolupo