Serie C, play-off nazionale, 2° turno, ritorno: Catanzaro-Albinoleffe 0-1, Sud Tirol-Avellino 1-0. Con questi risultati sono Albinoleffe e Avellino a conquistare i quarti di finale play-off. Di seguito il report di Pippo Franzò.
SUDTIROL-AVELLINO 1-0
L’Avellino perde la battaglia ma vince la guerra contro il Sutirol, e va ai quarti di finale nazionale play-off. Biancoverdi in dieci uomini per oltre settanta minuti, se aggiungiamo i minuti di recupero, ben dieci, tra il primo e il secondo tempo. Al 27’ è espulso Aloi per doppia ammonizione. Partita subito in salita per i lupi ma che alla fine sono stati capace di resistere agli attacchi della formazione altoatesina. L’incontro finisce per 1 a 0 per il Sudtirol che segna su rigore con Casiraghi quasi allo scadere dei minuti di recupero, pertanto non ci sono i margini di rimonta per la squadra di casa, e deve accontentarsi di uscire a testa alta, dopo un ottimo cammino fatto nei play-off. A fine gara il tecnico degli ospiti Braglia si lamenta della conduzione di gara del signor Di Graci di Como, per un comportamento, a suo modo di vedere, non equo. Subito dopo parla della squadra da affrontare successivamente: il Padova, squadra forte ma che ha rischiato di essere eliminata dal Renate.
La partita: Braglia mette in campo Rizzo al posto dello squalificato Leazza. Dall’altra parte Vecchi fa giocare Fishnaller falso nueve. Gatto, che rientrava dalla squalifica, si fa male in fase di riscaldamento, e viene sostituito da Karic. La prima vera occasione è per l’Avellino al 6’ con D’Angelo che in spaccata non riesce a deviare in porta un cross dalla sinistra da Tito. Partita nervosa e dura, tanto che Aloi al 18’ viene ammonito, era diffidato, per un fallo sull’attaccante Casiraghi. Poco dopo rischia il secondo giallo per un fallo su Voltan ma passano dieci minuti ed è ancora il centrocampista ex Trapani a commettere fallo sulla punta casalinga: espulso per doppia ammonizione, ed Avellino in dieci uomini. Al 29’ gli irpini sfiorano il vantaggio: la punizione di Tito trova la testa di Dossena in buona posizione ma il tiro viene parato da Poluzzi. Al 38’ traversa del centravanti di Bolzano che colpisce di testa su corner di Voltan, la palla scheggia la parte alta della traversa. Al 43’ il Sudtirol protesta con l’arbitro per un fallo di mano in area del difensore argentino Illanes, ma Di Grandi lascia correre. Nella ripresa Vecchi mette in campo più attaccanti per arrivare al gol. Entra Odogwu ed esce Baccaro. Al 48’ Voltan sfiora il palo con un tiro a giro, poi il nuovo entrato di testa manda fuori di poco. Al 62’ la sforbiciata di Fischnaller va fuori bersaglio. Avellino vicino al gol con D’Angelo al 75’ ma il suo tiro è murato dai difensori biancorossi. Ancora cambi per il Sudtirol che all’81’ va in gol con Morelli ma la rete viene annullata per fuori gioco, e dopo pochi minuti, altro gol annullato ad Odegwu. Nei minuti di recupero Bernadotto potrebbe portare l’Avellino in vantaggio, solo avanti al portiere si fa riprendere, e l’azione sfuma. A tempo quasi scaduto, l’arbitro assegna un rigore al Sudtirol: tira Casiraghi e mette in rete. Non c’è tempo per tentare l’impossibile. Il triplice fischio dell’arbitro conferma che i ragazzi di Braglia accedono al turno successivo, dove affronteranno il Padova.
CATANZARO-ALBINOLEFFE 0-1
La squadra della Val Seriana, guidata da Zafferoni, vince ancora in campo esterno per 0 a 1, e si qualifica per i quarti di finale. L’Albinoleffe in campo è sembrata più vivace e libero mentalmente, tanto da giocare con autorità e sicurezza. Ben diverso il Catanzaro che è sceso in campo con la pressione dell’impegno, e alla fine ha giocato contratto, e per niente sicuro dei propri mezzi. Forse i lombardi, che hanno giocato tutte le gare play-off, sono entrati in partita sin dalle prime gare, mentre i calabresi, entrati in campo dopo quasi un mese, non sono riusciti ad entrare in clima impegnativo negli scontri diretti. Sta di fatto che il Catanzaro viene eliminato, meritatamente, da un avversario abbastanza combattivo, e con un ottimo gioco di squadra.
La partita: Inizio gara con l’Albinoleffe che prova da subito a condurre il gioco ed il Catanzaro a proporsi sulla fascia sinistra. All’8’ affondo degli azzurri con Manconi che salta Gatti e mette al centro per Giorgione, provvidenziale l’anticipo in scivolata di Fazio. All’11’ il tecnico Calabro sostituisce Garufo al posto di Pierno, sembra un cambio tattico. Gli ospiti giocano bene la palla, e prendono possesso del centrocampo, zona nevralgica da dove partono tutte le manovre offensive. Al 20’ il Catanzaro punta in avanti mettendo palla in area per opera di Contessa, smanaccia Savini, e mette fuori area il pericolo un difensore. Al 22’ Curiale di testa gira bene in porta ma la palla va troppo alta. Al 29’ vicinissimo al gol il Catanzaro con Di Massimo che di prima intenzione saetta a rete, la palla passa a pochi centimetri dal palo, e si spegne sul fondo. Al 39’ gli ospiti chiedono un rigore poiché Gusu viene atterrato in piena area, l’arbitro lascia correre. Con un minuto di recupero finisce la prima frazione di gioco, con due squadre che stanno cercando di vincere la partita. Nei prossimi quarantacinque minuti la gara può essere aperta a qualsiasi risultato.
Nella ripresa al 50’ ancora Di Massimo che conquista palla a centrocampo e lascia partire un forte tiro che finisce fuori di poco sul secondo palo. L’Albinoleffe cerca il gol tramite il gioco, mentre il Catanzaro gioca molto sul possesso palla. Gli ospiti sostituiscono Gusu e Genevier con Tomaselli e Nichetti. Al 69’ ancora due cambi per Zaffaroni: dentro Gabbianelli e Petrungaro per Cori e Borghini. Seguono i cambi di Calabro con Curiale e Di Massimo fuori per Evacuo e Parlati. All’84’ l’Albinoleffe gela il “Nicola Ceravol “poiché va in gol con una splendida punizione di Gelli. Il tiro dell’attaccante livornese va a chiudere la sua corsa all’incrocio del palo più lontano di Di Gennaro, per lo 0 a 1 che consente il passaggio al turno successivo alla formazione azzurra. La gara con il recupero si prolunga di altri quattro minuti, ma in campo non succede nulla. Alla fine è andata avanti la squadra che ha mostrato nervi saldi, e un gioco lineare, atto ad attaccare l’avversario per cercare il gol che gli ha permesso di continuare questa meravigliosa cavalcata verso un traguardo che fino a qualche settimana addietro sembrava utopia.