In occasione della 7^ giornata di campionato contro il Pescara prevista sabato 8 ottobre (ore 17.30), il Potenza Calcio, in accordo con la Lega Pro, aderisce alla Settimana Europea dello Sport / European Week of Sport, un progetto finanziato dalla Commissione Europea e gestito dal Dipartimento per lo Sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri con Sport e Salute.
In questa cornice, nell’ambito delle iniziative rivolte al welfare territoriale, sarà ricordata la figura di Leonardo Volturno: storico capitano rossoblù scomparso a 50 anni nel 2021. Dopo aver rinunciato alla Serie C, nei primi anni 2000 fu protagonista in Serie D con l’ASC Potenza nella rinascita del calcio cittadino e di molte altre realtà regionali. A portalo via la SLA – Sclerosi laterale amiotrofica – malattia di cui soffriva dal 2018 e che aveva deciso di rendere pubblica.
Prima del fischio d’inizio, in campo sarà ospite l’associazione AISLA Onlus, nata nel 1983 con l’obiettivo di diventare il soggetto nazionale di riferimento per la tutela, l’assistenza e la cura dei malati di SLA, favorendo l’informazione sulla malattia e stimolando le strutture competenti a una presa in carico adeguata e qualificata dei malati. Prevista la presenza del dottor Mimmo Santomauro, presidente AISLA Basilicata e di Anna Sileo, moglie e compagna di vita di Leonardo Volturno. In particolare, il Potenza Calcio dedicherà il Settore Distinti – futura Tribuna Sud – alla memoria del capitano Volturno.
A seguire, il Potenza Calcio esprimerà un messaggio solidale nei confronti delle donne iraniane che, rischiando la vita, scendono in strada e si tagliano ciocche di capelli per rivendicare una sola cosa: la libertà.Attraverso l’impianto acustico del Viviani, verrà consegnato ai presenti il messaggio “Donna, vita, libertà”, ovvero lo slogan che risuona nelle piazze di Teheran e di tutto l’Iran da quando sono scoppiate le proteste contro il regime della Repubblica islamica in seguito alla morte di Mahsa Amini, una giovane donna di 22 anni arrestata alcuni giorni prima dalla cosiddetta ‘polizia morale’ iraniana, colpevole di non indossare correttamente il velo.