Anche per quest’anno il CIP Regionale Lucano nell’ambito del “Piano quadriennale di attività per la promozione e la diffusione della pratica sportiva delle persone con disabilità da lavoro 2018/2021” siglato tra CIP e l’INAIL, piano che ha l’obiettivo di diffondere al massimo la pratica sportiva tra le persone con disabilità da lavoro, darà vita al progetto ‘Nessuno Escluso’.
Nell’ambito del piano quadriennale CIP/INAIL viene data la possibilità di dar vita a dei veri e propri campus, grazie ai quali le persone con disabilità da lavoro potranno avvicinarsi al mondo dello sport.
Il progetto ‘Nessuno Escluso’ ha come obiettivo avvicinare gli assistiti INAIL al mondo dello sport paralimpico ; non solo rendere possibile non solo l’inclusione nel mondo dello sport ma anche di dare una seconda opportunità a coloro i quali sono, a causa di un evento negativo lavorativo, profondamente segnati nella propria autostima e che grazie a queste opportunità possono provare ad uscire dall’anonimato e, qualora possibile riuscire a raggiungere una nuova autonomia personale ed al rafforzamento della propria autostima.
Il progetto presentato dal Presidente del CIP Basilicata, Michele Saracino, che è stato approvato dal Comitato Nazionale, si svolgerà a Matera e darà la possibilità agli assistiti INAIL di avvicinarsi al mondo del Nuoto. Grande soddisfazione è stata espressa dal Presidente Saracino che ha affermato che il 2019 è stato un anno di grandi traguardi per CIP Basilicata, primo fra tutti l’inaugurazione di una nuova sede e con essa sono seguite tantissimi altri progetti che hanno portato una notevole crescita del movimento paralimpico lucano.
Per la realizzazione del progetto è stato fondamentale non solo la collaborazione con INAIL Basilicata ma anche con la Federazione Italiana Nuoto Paralimpico – Basilicata.“Lo sport può far muovere le idee e far muovere le persone – sottolinea Mario Giugliano, Delegato Regionale FINP Basilicata – grazie ai propri corpi. Nello sport non si incontrano solo delle qualità fisiche – che sono la finestra – ma le persone nella loro interezza. Sta ai protagonisti dell’esperienza motoria o sportiva decidere o meno di mettersi in gioco, accettare di aprire la finestra della propria vita all’altro, far incontrare la propria umanità con quella dell’altro, correre il rischio di vedere la propria identità stravolta, ma indubbiamente arricchita, dalla presenza dell’altro”.I ragazzi oltre a poter rendersi conto che l’acqua annulla tutte le loro difficoltà che la gravità terrestre gli riserva a causa del loro infortunio, liberatisi di tutte le attrezzature ed i supporti personali necessari a renderli autonomi (carrozzine, protesi varie, ecc…) entreranno in acqua e potranno apprezzare, grazie a momenti didattici affiancati dai tecnici federali FINP, di quanto fosse giusto e perfetto, nonostante le loro menomazioni, il nuoto come disciplina sportiva come veicolo di salute, inclusione, socializzazione, autonomia, lucidità ed altro .
L’appuntamento è per il 2020 con questo nuovo progetto.