Non è tutto oro quello che luccica e questo vale anche per il CONI Basilicata. Infatti, se per molti aspetti la (ri)elezione di Leopoldo Desiderio può sembrare un fatto scontato (perchè unica lista in campo), sotto altri aspetti non può certamente essere considerata una vera e propria vittoria. Anzi, in quest’ultima corsa elettorale è emerso proprio il contrario, ossia un malcontento generale che ha portato ad una scarsissima partecipazione degli aventi diritto al voto. Per intenderci, il giorno dell’assemblea, presso la sede regionale del CONI Basilicata, erano presenti fisicamente appena 26 rappresentanti su 53 aventi diritto di voto tanto che, se non fosse stato per le 11 deleghe pervenute, si sarebbe addirittura compromesso il raggiungimento del numero legale previsto dal regolamento. Come se non bastasse, al dato dell’astensionismo va aggiunto anche quello dei voti nulli (ben 3) che, sicuramente, rappresentano un ulteriore dato negativo riconducibile a questa situazione di malessere. Sul punto, a destare particolare preoccupazione è anche la situazione di disgregazione che si è venuta a creare in seno agli Enti di Promozione Sportiva (EPS). Infatti, imporre (si fa per dire) la (ri)conferma in giunta di Bochicchio (rappresentante di US_ACLI) dopo che alla sua candidatura se ne sono aggiunte altre tre (tra queste – è giusto dirlo – anche quella del sottoscritto) può significare solo una cosa: che la politica sportiva perpetrata sino ad oggi non piace a molti perché non è in grado di unire e quindi puntare ad un concreto gioco di squadra. Pertanto, possiamo mai considerare la riconferma di Bochicchio una reale vittoria se al termine del suo precedente mandato si è ritrovato a competere con altri tre candidati? Per carità, la volontà dell’assemblea è sovrana e va rispettata a prescindere, ma non possiamo neanche prenderci in giro fingendo che il lavoro svolto sino ad oggi sia piaciuto a tutti. Anzi se proprio dovessimo guardare in faccia alla realtà, sotto molti aspetti, il lavoro svolto dal CONI è risultato fortemente penalizzante per la nostra regione. Infatti, riprendendo i dossiers nazionali sull’indice di sportività di questi ultimi 4 anni (e quindi di quelli relativi al precedente mandato) riscontriamo un trend negativo impressionante per le province lucane che, di anno in anno, è precipitato sempre più collocandosi tra gli ultimi posti in fatto di Sport. Se nulla è cambiato sino ad oggi, a questo punto mi domando e dico: cosa potremmo mai aspettarci da questo secondo quadriennio? Ma, soprattutto, su quale governance sportiva punterà il CONI visto che ha già dimostrato di non essere in grado di rinnovarsi? Se questo è quello che emerge dall’analisi del voto allora posso già dichiarare in questa sede che sarò ancora più presente sul mio territorio per lavorare ad una concreta inversione di tendenza. Chi ama realmente lo Sport non può tollerare che il futuro sportivo di questa regione rimanga confinato per altri quattro anni all’interno di uno steccato di personalismi.
Mar 07