Le Regioni chiedono al Governo una maggiore partecipazione alla definizione dei criteri di erogazione delle risorse del Fondo unico a sostegno del potenziamento del movimento sportivo italiano, in particolare in relazione alle misure di ristoro. Lo evidenzia l’assessore alle Attività Produttive (con delega allo Sport) Francesco Cupparo riferendo della presentazione di un emendamento specifico sostenuto dalla Conferenza delle Regioni, su proposta degli assessori allo Sport, alle nuove misure che il Governo sta definendo in questi giorni connesse alla nuova fase emergenza Covid. Intanto – aggiunge Cupparo – sollecitiamo il tempestivo insediamento del ‘Tavolo permanente di iniziativa, consultazione e monitoraggio’ istituito con l’Accordo tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano, l’Anci e l’Upi in materia di sport, sottoscritto il 19 gennaio scorso, affinchè, in coerenza con lo spirito e la ratio di tale Accordo, le iniziative poste in essere sull’intero territorio nazionale siano coordinate e armonizzate fra i vari livelli di governo. Con l’emendamento, nello specifico, chiediamo che “Il decreto dell’Autorità politica delegata in materia di sport, che individua modalità e termini per i contributi alle associazioni e società sportive dilettantistiche, anche con riferimento alle associazioni e società sportive dilettantistiche che gestiscono impianti sportivi, di cui alle risorse del Fondo di cui alla legge 27 dicembre 2017, n. 205 (articolo 1, comma 369) sia adottato previo parere della Conferenza Unificata.”
Le misure sinora previste, tra l’altro, riguardano la destinazione di 20 milioni per l’anno 2022 per l’erogazione di un contributo a fondo perduto a ristoro delle spese sanitarie di sanificazione e prevenzione e per l’effettuazione di test di diagnosi dell’infezione da Covid-19, nonché di ogni altra spesa sostenuta in applicazione dei protocolli sanitari emanati dagli Organismi sportivi e validati dalle autorità governative competenti per l’intero periodo dello stato di emergenza nazionale, in favore delle società sportive professionistiche e delle società ed associazioni sportive dilettantistiche iscritte al registro nazionale delle associazioni e società dilettantistiche.
Le risorse di cui al Fondo unico a sostegno del potenziamento del movimento sportivo italiano possono essere parzialmente destinate all’erogazione di contributi a fondo perduto per le associazioni e società sportive dilettantistiche maggiormente colpite dalle restrizioni, con specifico riferimento alle associazioni e società sportive dilettantistiche che gestiscono impianti sportivi. Una quota di tali fondi, fino a 30 milioni di euro, è destinata alle società e associazioni dilettantistiche che gestiscono impianti per l’attività natatoria. Proprio perchè è demandato ad un ulteriore decreto dell’Autorità politica delegata in materia di sport la definizione delle modalità e dei termini di presentazione delle richieste di erogazione dei contributi, oltre i criteri di ammissione, le modalità di erogazione, nonché le procedure di controllo, da effettuarsi anche a campione, come Regioni – conclude Cupparo – chiediamo di avere compiti e funzioni specifici.