Inaugurata a Potenza in via Sicilia 8 a Potenza la nuova sede regionale del Comitato Italiamo Paralimpico Basilicata. Alla cerimonia hanno partecipato il Presidente nazionale Luca Pancalli, il presidente regionale Michele Saracino, il delegato per la provincia di Potenza, Vito D’Angelo, la delegata per la provincia di Matera, Gabriella Savino, l’assessore allo sport del Comune di Matera, Giuseppe Tragni, l’Arcivescovo Monsignor Salvatore Ligorio e atleti paralimpici lucani tra cui il campione paralimpico di sollevamento pesi, Donato Telesca.
Un parterre di stelle, appartenenti alle autorità civili, militari, sportive e l’Arcivescovo di Potenza Salvatore Ligorio.
L’affluenza è stata eccellente, così come la partecipazione di numerosissime associazioni impegnate nel sociale.
Il Presidente Luca Pancalli ha voluto ricordare che la nostra famiglia è fatta soprattutto di lavoro sui territori per fini promozionali ed è un movimento che cresce in maniere più che costante ed è questo un segnale di quanto il nostro Paese stia facendo per il mondo sportivo Paralimpico.
Questo evento è stato il primo passo di un progetto ancor più ampio di promozione dell’attività sportiva, agonistica ed amatoriale, per le persone con disabilità sul territorio lucano, e saremo onorati di sostenere e collaborare con tutti coloro che condivideranno tale obiettivo.
Il presidente Saracino ha ribadito che la MISSION del CIP Regionale sarà sempre quella di preoccuparsi della promozione dello sport ed il diritto allo sport a tutti i livelli. Questo è anche possibile grazie ai media ed alle luci puntate sui nostri atleti Internazionali, Nazionali che con il loro esempio possono aiutare tutti coloro che vivono la disabilità nelle situazioni più quotidiane ed hanno difficoltà a praticare una qualsiasi attività sportiva.
Scusate, anche qui, io vedo selezione darwiniana: solo chi ha doti fra i disabili prevale e ha accesso. Ai disabili andrebbe data stessa opportunità di fare sport, non è che si prendono ii migliori e dietro questi ci campano altri……, anche solo per esserci e apparire, non solo per far cassa intendo, ….. è facile vincere facile. Per essere più chiaro, non vedo, neanche in monsignore, una sbiadita copia dell’esempio di Madre Teresa di Calcutta, finanche nel vestire. Che sia chiaro che mettete in competizione fra loro “atleti” contro altri “atleti” aventi similari disabilità o livello di funzionalità fisica. Lo sport, l’inclusione, le politiche per la disabilità tutte sono da un’altra parte ……