Vicenda pallavolista Montescaglioso, Pittella scrive a Vendola.
Il presidente della Regione Basilicata ha evidenziato che “quello dell’accoglienza è per noi lucani un valore ineludibile”, “tanto da farne un punto di onore ed orgoglio”
In seguito alle polemiche innescate a Montescaglioso per un presunto caso di “razzismo” verificatosi, secondo quanto denunciato da una atleta di colore, nel corso della partita di pallavolo tra la squadra femminile “Vis Severiana” e le ospiti del Mesagne, il presidente della Regione Basilicata Marcello Pittella, in una lettera inviata oggi al presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, ha ribadito come “quello dell’accoglienza è per noi lucani un valore ineludibile”, “tanto da farne un punto di onore ed orgoglio, come la nostra storia, non solo recente, ha dimostrato in tante occasioni”.
“La stessa collaborazione istituzionale tra le nostre Regioni – ha sostenuto Pittella – è da decenni una pratica virtuosa, non sempre emulata, in modo altrettanto proficuo, in altre aree del Paese”.
“Sono quindi profondamente convinto che l’equivoco generato da un episodio, o presunto tale, che con lo sport nulla ha a che vedere – ha affermato il governatore lucano – richieda a tutti noi un supplemento di attenzione, per tentare di capire cosa realmente sia accaduto. Ma soprattutto per rinsaldare i valori, quelli veri, di amicizia, di sana competizione e di autentico agonismo che nel mondo dello sport (e non solo) devono continuare a presiedere le relazioni tra le nostre popolazioni.
Così facendo eviteremo, come purtroppo sta accadendo in queste ore, di “criminalizzare” un’intera comunità, quella di Montescaglioso che – ha concluso Pittella – non merita i titoli denigratori e le ricostruzioni ingiuriose che in questi giorni, purtroppo, abbiamo letto su alcuni organi di stampa”.
Concludendo la lettera a Vendola, Pittella si è detto certo di poter contare sulla sua disponibilità “ad affrontare di persona questo ed altri temi, che, in futuro, devono vedere le Regioni del Mezzogiorno protagoniste sullo scenario politico nazionale”.
Smentita categorica su accuse di razzismo mosse alla comunità montese da parte dell’assessore comunale allo sport del Comune di Montescaglioso Michele Marchitelli. Di seguito la nota integrale.
L’Assessore comunale allo Sport, Pietro Avena, a nome dell’intera Amministrazione comunale guidata dal Sindaco Giuseppe Silvaggi, ha negato, in maniera categorica, la validità delle presunte accuse di razzismo mosse alla comunità montese dalla giocatrice italo–nigeriana Nneka Karen Arinze.
Questi i fatti: al termine della gara di pallavolo femminile di serie B2 Girone H, disputatasi domenica scorsa presso il Palauditorium Karol Wojtyla di Montescaglioso tra la squadra di casa della Vis Severiana Ingest Montescaglioso e la Off Occhiali Mesagne, la giocatrice ospite, capitano della sua formazione, ha inserito sul proprio profilo Facebook una frase nella quale si affermava che sul terreno di gioco di Montescaglioso era stata oggetto di atteggiamenti discriminatori da parte della tifoseria locale. Tale messaggio, apparso sul famoso social network, è stato immediatamente recepito dagli organi di informazione che ne hanno dato ampio risalto tanto da trasformarlo in un vero e proprio caso nazionale.
L’assessore Avena, presente alla gara insieme agli assessori comunali Maddalena Ditaranto (Cultura e Pubblica Istruzione) e Antonio Lorusso (Bilancio), in caso di atteggiamenti razzistici nei confronti della squadra ospite, non avrebbero certamente esitato ad intervenire ed impedire che tale situazione proseguisse. Tale esigenza non si è mai verificata e per questo è grande lo sconcerto e la meraviglia, da parte degli amministratori locali, nel sentire accusare di gravi comportamenti, mai avvenuti, parte della comunità.
L’accusa mossa verso i nostri concittadini non è giustificata né tantomeno ammissibile: questo il pensiero dell’assessore Avena, il quale ha sottolineato come sia avvenuta una vera e propria strumentalizzazione delle “intemperanze rumorose” dei tifosi locali, le quali sono state trasformate in accuse di atteggiamenti discriminatori che ritiene totalmente inesistenti.
Avena ha inoltre evidenziato quanto sia infondata tale accusa di razzismo mossa verso la Città di Montescaglioso, la quale non merita e non ha mai mostrato tali atteggiamenti: a tal proposito ha ricordato come nella comunità montese siano presenti, da numerosi anni, tante comunità estere che si sono perfettamente integrate socialmente e professionalmente nel tessuto locale.
Allo stesso tempo evidenzia come la comunità montese, con numerosi suoi cittadini, abbia conosciuto direttamente la via dell’emigrazione e, pertanto, conosca sulla sua pelle quanto sia difficile vivere lontano dalle proprie radici familiari.
Il Sindaco della Città di Montescaglioso Giuseppe Silvaggi ha espresso grande meraviglia in merito alle dichiarazioni rilasciate dal Governatore della Regione Puglia, Nichi Vendola. A tal proposito ha affermato quanto sia grave che un esponente delle Istituzioni accusi un’intera comunità senza aver prima interpellato e consultato le Forze dell’Ordine e gli amministratori locali presenti all’avvenimento, i quali non hanno riscontrato la validità di tali, pesanti, accuse. Il primo cittadino si è detto amareggiato ed offeso da “dichiarazioni gratuite, prive di alcun fondamento, offensive nei confronti dell’intera comunità di Montescaglioso”. L’assessore Avena, a nome dell’Amministrazione comunale, invita l’atleta del Mesagne Nneka Karen Arinze, con i suoi familiari, a trascorrere una giornata a Montescaglioso, in maniera da poter conoscere e apprezzare la cordialità e l’ospitalità che ha sempre contraddistinto la comunità montese.
Assessore Michele Marchitelli – Comune di Montescaglioso
Rispetto ai presunti insulti razzisti che avrebbe ricevuto la giocatrice del Mesagne Volley Nneka Arinze il giudice sportivo ha diffuso il seguente comunicato:
“Il G.U.F. esaminati gli atti ufficiali di gara, lette le contestazioni della società Mesagne Volley le cui atlete sarebbero state oggetto di ripetuti cori razzisti e offensivi nel corso dell’incontro,
– rilevata l’estrema gravità dei fatti lamentati di cui non si è rinvenuta “sorprendentemente” traccia nel rapporto arbitrale, essendo precipuo dovere degli Ufficiali di Gara, riportare fedelmente quanto accade durante gli incontri in virtù di tassativi principi normativi e deontologici;
– attesa la carenza di potere di questo Giudice, obbligato ad osservare il contenuto del rapporto arbitrale, fonte primaria di prova e quindi non in grado di aprire inchieste o disporre atti istruttori;
– considerato che non essendo stata prevista la presenza di un osservatore, non si sono potute attingere utili indicazioni al riguardo, per dirimere l’evidente contrasto tra il rapporto arbitrale e quanto denunciato dalla società ospite;
– rilevato altresì che la società Vis Severiana Montescaglioso ha confutato le censure mosse alla sua tifoseria;
– considerato infine che i fatti contestati per la loro gravità impongono comunque una adeguata indagine cognitiva per le riflesse responsabilità personali, delibera di trasmettere gli atti alla Procura Federale per una doverosa ed approfondita istruttoria.
Insulti razzisti in una gara di pallavolo femminile di serie B2 e scoppia un altro caso nel mondo dello sport. Almeno stando a quanto riferito dai componenti della squadra ospite sarebbero avvenuti domenica scorsa a Montescaglioso durante la gara tra le padrone di casa e il Mesagne Volley. Nneka Arinze, la pallavolista romana di origini nigeriane e capitano del Mesagne Volley sarebbe stata presa da mira dagli spalti e offesa con il classico “negra” dopo aver riservato a lei e alle sue compagne altre invettive di tipo sessista. Nneka Arinze, di padre nigeriano e mamma italiana, era l’unica atleta di colore in campo. Sul profilo facebook della giocatrice sono arrivati nelle ore succesive al match tant messaggi di solidarietà: oltre a quelli delle compagne di squadra e della società tante persone hanno espresso la propria solidarietà all’atleta vittima di questi insulti razzisti avvenuti a Montescaglioso.
Un messaggio di solidarietà è arrivato anche dall’allenatore della Nazionale italiana maschile, Mauro Berruto.
Nneka Arinze commenta così l’accaduto e tutti i post di solidarietà che sono arrivati sul profilo personale di facebook a seguito delle numerose richieste di amicizia ricevute: “Mi ha sorpreso ricevere messaggi dai miei amici ma anche da gente che non conosco. Sono stati davvero tanti”. Quello che mi ha emozionato di più – ha confessato l’atleta – è stato il messaggio privato che mi ha inviato l’allenatore della nazionale di pallavolo maschile, Mauro Berruto: “Mi ha scritto che mi è vicino, che è contento che io abbia reagito rendendo noto l’accaduto e che finchè ci sono persone che combattono si può sperare di sconfiggere l’ignoranza. “Erano insulti gratuiti – ricorda la giocatrice – rivolti a noi perché donne, a me perché di colore. Mi era già accaduto due anni fa, in Calabria, militavo all’epoca in una squadra siciliana. All’epoca feci finta di niente, ora no. Ho 30 anni, sono la più grande del gruppo, ci sono anche delle giocatrici minorenni alle quali sono stati rivolti apprezzamenti che non oso ripetere. L’ho fatto anche per loro. Mi sono avvicinata a un dirigente che ha minimizzato – ha detto ancora – mi ha detto che si trattava solo di ragazzini, invitandomi a lasciare stare. L’arbitro ha ritenuto di allontanarli solo all’ultimo punto dell’ultimo set. Ma non sono andati via”. Per la cronaca la partita è stata vinta dal Montescaglioso ma con questo episodio denunciato a livello nazionale il club lucano sale alla ribalta per un episodio sicuramente deprecabile.
Sulla vicenda si è espresso anche il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola: “È una vergogna. Gli insulti razzisti
subiti dalla giovane atleta di pallavolo Nneka Karen Arinze sono inaccettabili. Il verificarsi di questi episodi di xenofobia e razzismo, soprattutto tra i giovani, è molto pericoloso perchè sono atteggiamenti che possono portare alla deriva della convivenza civile e democratica. Per esprimerle solidarietà, ho chiesto a Nneka Karen Arinze di onorarmi di una sua visita qui in Presidenza nella giornata di lunedì 20 gennaio alle ore 17″.
“È una cosa inventata di sana pianta”: così Vittorio Digrazio, dirigente della Vis Severiana Montescaglioso, ha respinto di accuse di insulti razzisti che sarebbero stati rivolti a Nneka Karen Arinze, giocatrice del Mesagne Volley durante la partita che la squadra pugliese ha giocato domenica scorsa nel centro del Materano. “Tutto è nato a fine gara, dopo la sconfitta della squadra ospite, da una frase che la giocatrice ha scritto su facebook. Ma posso dire che non vi sono stati insulti alle giocatrici ospiti, meno che mai razzisti. Tra l’altro la gara era diretta da arbitri non di Montescaglioso ed erano presenti le forze dell’ordine: nulla di strano è stato rilevato”.
Di seguito il comunicato stampa inviato dalla società del Montescaglioso che riportiamo integralmente.
La società Vis Severiana Montescaglioso intende, in primis, presentare le proprie scuse alla società del Mesagne Volley ed, in particolare, al capitano della squadra destinatario di insulti razziali da parte di alcune persone presenti al palazzetto nel corso dell’incontro disputatosi domenica 12 gennaio.
La società tutta è solidale nei confronti dell’atleta e condanna fermamente quanto accaduto impegnandosi, come già riportato, ad individuare i responsabili affinché mai più prendano parte alle gare interne della propria squadra.
Allo stesso tempo, tuttavia, la società a nome del Presidente, dei dirigenti, degli atleti e di tutta la cittadinanza di Montescaglioso respinge le accuse di razzismo che vengono mosse, non ritenendo la città di Montescaglioso ed i suoi abitanti persone mosse da tale sentimento vergognoso ed ignobile.
Mai, ripetiamo Mai, prima di oggi sono pervenute accuse di tale natura alla nostra società ed alla nostra città. La nostra società da oltre venti anni è presente nel mondo della pallavolo e numerose sono state le squadre avversarie affrontate e che vantavano nel loro organico atlete di “colore” e Mai in passato si sono verificati tali spiacevoli episodi.
La società prende le debite distanze da coloro che tifosi non sono e che eventualmente si sono resi responsabili di tali ignobili offese ma allo stesso tempo le espressioni di insulto rivolte da pochi “personaggi” NON possono determinare accuse di razzismo ad una intera società ed ad un intera città quando tutto il palazzetto era impegnato a sostenere e tifare la propria squadra.
Il non essere intervenuti nel corso dell’incontro per fermare tali offese è la chiara dimostrazione che quanto avvenuto non ha coinvolto l’intero tifo di Montescaglioso ma è stato limitato ad una sola zona del palazzetto dove, molto difficile era ascoltare quanto veniva proferito a causa del “rumore” prodotto dai veri tifosi.
Il razzismo è ben altra cosa…facciamo attenzione a parlarne…facciamo attenzione a tacciare di tali comportamenti intere città…facciamo attenzione ad usarlo come esempio educativo per i ragazzi. Il razzismo è una forma di discriminazione ben più pesante, ripetiamo ignobile, e vergognosa che va condannata indiscriminatamente e pesantemente.
Nel respingere tali accuse la Vis Severiana intende ancora una volta presentare le proprie scuse al capitano del Mesagne destinatario di tali insulti manifestando tutta la propria solidarietà e affetto.
A tal proposito vogliamo invitare nuovamente la squadra del Mesagne nella città di Montescaglioso ospitandoli per una intera giornata.